Uno dei migliori attrezzi da allenamento di sempre: il boccaglio frontale

    Il boccaglio frontale è ampiamente accettato come il miglior strumento da allenamento per il nuoto agonistico

    Il boccaglio frontale, noto anche come snorkel, o tubo respiratore, frontale. Le testimonianze di altissimo livello sono innumerevoli. Ho un ricordo personale che risale alle Olimpiadi estive del 2004. Ogni membro del team Olimpico statunitense aveva con sé non uno, ma due boccagli. Come faccio a saperlo? Perché ho caricato personalmente il camion e li consegnai al loro campo di addestramento a Stanford. E perché due? Perché, ci ha detto l’allenatore Richard Quick, era necessario averne uno di riserva in caso qualche atleta lo perdesse.

    Nel 2008, Dara Torres ha fatto notizia per aver vinto una medaglia d’argento alle Olimpiadi di Pechino all’età di 41 anni. Ci sono molte foto di lei al “Cube” con il suo Snorkel. Così anche (durante le stesse Olimpiadi) per il nuotatore australiano Eamon Sullivan, che all’epoca era il detentore del record mondiale Stile Libero (in Italia potreste aver visto Magnini, la Pellegrini e la quasi totalità dei nuotatori di livello utilizzare lo snorkel anche nel riscaldamento pre-gara. ndt).  Potrei andare avanti con un elenco di grandi nuotatori e allenatori di tutto il mondo che utilizzano il boccaglio ogni giorno e in ogni pratica, ma voglio tornare alla premessa di questo articolo: Perché credo che ogni triatleta dovrebbe usare un Snorkel. I nuotatori di livello Olimpionico che usano il boccaglio frontale stanno cercando di perfezionare la perfezione, immaginate allora quali possano essere i benefici per un qualsiasi nuotatore di livello medio o basso che utilizzi lo snorkel. In questo articolo vi dirò perché.

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    Cominciamo dal perché lo snorkel centrale è così diverso? È da un po’ che si vedono in giro boccagli, quindi perché è vantaggioso avere il tubo fisso verso il centro del viso? Beh, il tradizionale snorkel laterale è stato progettato principalmente per essere utilizzato solo con le gambe e a basse velocità. Il boccaglio frontale è stato progettato per essere utilizzato a velocità di nuoto e consente di mantenere corretto allineamento del corpo. La capacità di nuotare a tutte le velocità con entrambe le braccia e le gambe è molto significativo per il processo di apprendimento del nuotatore, soprattutto perché non si è costretti a girare o alzare la testa per respirare. Sono sicuro che quando ti sei svegliato oggi, la respirazione non era sulla lista delle cose da fare, ma quando si tratta di nuotare ecco che la respiraizone si sposta subito al primo posto. Diversi sondaggi negli Stati Uniti riportano che la migliore forma di esercizio secondo opinione diffusa sarebbe il nuoto. Allora perché ci sembra che il nuoto non sia uno sport così diffuso? Semplicemente perché molti, nuotando, non possono respirare, o respirare in modo efficiente.

    SNORKEL-GLIDE-A_9281Chiunque, a prescindere dalla propria abilità, può imparare a respirare correttamente attraverso un boccaglio. Una volta che la respirazione diventa naturale e automatica sarà possibile rilassarsi, concentrarsi sulla coordinazione di braccia e gambe, non dovendo più pensare coscientemente di respirare. Immaginate di alzarvi la mattina per andare a correre o in bicicletta e dover pensare a ogni inspirazione ed espirazione. Può sembrare sciocco, ma questo è come molte persone affrontano il loro “viaggio in vasca”, ed è chiaro che sono potenziali nuotatori che dureranno molto poco. Lo Snorkel consente di rimuovere la respirazione dalla loro equazione mentale, permettendo di concentrarsi completamente sulla tecnica.

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    Ho anche detto in precedenza che la capacità di nuotare a velocità diverse è importante per il processo di apprendimento. Come animali terrestri, impariamo a fare movimenti atletici affidandoci moltissimo alla memoria muscolare. Il modo più accreditato è quello di imitare il movimento nel modo più specifico possibile, con equilibrio e stabilità, dapprima molto lentamente e, mano a mano che il gesto viene interiorizzato, più velocemente.

    Fare un movimento lentamente se non puoi respirare bene è molto difficile. In realtà, la maggior parte di chi impara a nuotare, o di chi nuota con poca perizia, utilizza movimenti frenetici in acqua. Accelerano tutti i movimenti e non li completano con fluidità, il che rende quasi impossibile l’apprendimento della tecnica corretta.

    In sintesi, se si vuole riuscire nel nuoto, è necessario imparare a respirare. Quando tale esigenza viene soddisfatta al punto in cui essa è automatica e naturale (di nuovo, senza pensare!), la capacità di rilassarsi in acqua può essere raggiunta. Allora si che sarà possibile nuotare a qualsiasi velocità e concentrarsi sulle cose che aiutano a migliorare lo stile. Quindi se vi accorgete di avere questo problema in allenamento cercate di risolverlo prima di andare oltre.

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    Una serie di allenamento da eseguire con il boccaglio frontale

    Ecco una serie tecnica (meglio se eseguita con un compagno) che ho utilizzato con nuotatori di  6, 7, e 8 anni di età.

    1) Iniziate in vasca bassa (90 cm di acqua più o meno). Un tappanaso rende ancora più facile il tutto ma non è essenziale.

    2) Dite ai bambini che faranno una gara per vedere chi può “addormentarsi” in acqua.

    3) I ragazzi indossano lo snorkel (esiste anche la versione per giovani e giovanissimi) ed eseguono il galleggiamento a pancia in giù respirando dal boccaglio. Chiedete loro di galleggiare a braccia e gambe aperte. Si possono muovere un po’ le mani per stare sul posto e i piedi per tenerli vicino alla superficie.

    4) Mentre uno esegue l’esercizio, il compagno conta per vedere quanto l’altro possa rimanere in posizione prona flottante.

    Il record dopo il primo tentativo era di 17 secondi prima che tutti si fossero alzati. Al tentativo seguente il tempo era di 43 secondi. Dopo circa cinque minuti potevo vedere 30 bambini che respiravano a faccia in giù con lo snorkel senza muoversi.

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    Il passo successivo:

    Da questo si può passare alla battuta di gambe in posizione di scivolamento, prima con le braccia distese in avanti e poi lungo i fianchi.

    Una volta padroneggiate queste due capacità basilari avremo posato una pietra angolare del nuoto efficiente.

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