Lo dice Ian Thorpe, la leggenda del nuoto australiano. Ian sostiene che il suo record mondiale del 2001 sui 200 metri a Stile con il tempo di 1:44.06 rimanga uno dei tre record migliori al mondo perché “qualunque nuotatore nuota i 200 Stile nel modo sbagliato”.
Dice Thorpe: “Non puoi nuotare i primi 150 metri sciolti e poi scattare.” Ad oggi egli crede che l’unico modo in cui un nuotatore possa infrangere un record su quella distanza sia sparando al massimo nei primi 100 m. “Sapendo che per gli ultimi 50 metri dovrà sopportare il dolore”. Ecco quale tattica suggerisce il campione:
Per nuotare un 1:44 sui 200 stile Thorpe sostiene che il nuotatore debba puntare a virare ai 100 metri con un tempo di 50 secondi. Lui lo fece virando a :51 secondi perché conosceva la sua andatura Backend (nel nuoto del mondo anglosassone la velocità “backend” è quella in cui un nuotatore inizia a nuotare con un’andatura veloce ma costante e aumenta la velocità progressivamente man mano che si avvicina alla fine della gara).
Infatti Ian Thorpe era, due decenni fa, un raro esemplare di nuotatore che poteva mescolare alla perfezione velocità e resistenza. Cosa che lo rese praticamente imbattibile sui 200 e 400 m a Stile Libero per ben 6 anni. Questo tipo di prestazione riusciamo a vederla solo nelle nuotate di altri due campioni del nuoto che hanno nuotato i 200 più velocemente di Thorpe : il francese Yannick Agnel e l’americano Michael Phelps.
Ian Thorpe in un recente podcast, ha discusso con il suo ex compagno di squadra Brett Hawke di come i tempi dei 200m Stile (se si lascia da parte il periodo dei super-costumoni) siano rimasti stagnanti dopo l’ 1:44.06 di Thorpe ai camponati mondiali del 2001.
Ecco una lista dei tempi con i parziali dei vincitori sui 200 m Stile degli ultimi cinque Campionati Mondiali e due Giochi Olimpici, a confronto con il miglior tempo di Thorpe del 2001:
Ed ecco il tempo del tedesco Paul Biedermann, fatto però nel 2009 con i costumoni interi in neoprene:
Il tempo di Thorpe è comunque il terzo più veloce delle gare in costumoni “tessili” (solo Agnel e Phelps sono andati più veloce). Agnel fu l’unico nuotatore ad andare sotto l’ 1:44 allenato dal coach Fabrice Pellerin secondo lo schema di gestione della gara che suggerisce Thorpe: partire tenendo i :50 sui 100 metri e tenere duro fino alla fine in accelerazione.
Non sembra un consiglio molto complicato o una grande rivelazione ma il tempo di Ian avrebbe vinto l’oro negli ultimi 5 Campionati Mondiali di nuoto. Negli ultimi dieci anni solo sette uomini hanno infranto la barriera dell’ 1:45 nei 200 Stile. Giusto per sottolineare quanto fosse avanti Ian con il suo tempo.
Fonte notzia: swimmingWorldMagazine
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