Come prefazione a questo articolo vorrei dire subito che comprendo appieno l’importanza dell’elemento “squadra” nello Sport. Senza i compagni di squadra, con cui allenarsi quotidianamente, forse gli allenamenti e i risultati non sarebbero gli stessi. Le loro sfide costanti, i loro suggerimenti e la loro spinta motivazionale spesso permettono a un atleta di “tirare avanti”. Ma questo articolo ha piuttosto a che fare con la gara, la competizione. Quello a cui penso scrivendo questo articolo è a quell’atleta che ha dato tutto nella preparazione e che è circondato da compagni che non si sono impegnati/preparati abbastanza. Comunque è soltanto una mia opinione e sentitevi liberi di commentare anche se in disaccordo! 🙂

Tutto è iniziato con una conversazione sui pro e contro degli sport individuali e a squadre.

Uno degli argomenti che è uscito dal discorso sulla prospettiva degli sport di squadra è il senso di raggiungere un obiettivo INSIEME alla squadra il che renderebbe più bello vincere qualcosa come team piuttosto che come singolo atleta/individuo. Naturalmente questo argomento veniva da qualcuno che mai aveva praticato sport individuali e quindi non aveva alle spalle l’esperienza della gioia di vincere qualcosa tutto da solo! E non parlo di vincere una corsa contro il ragazzo della porta accanto, parlo di allenarsi per mesi, o anni, e per puntare tutto sul filo di un’unica competizione… e vincerla o comunque portarla a termine!

Naturalmente è fantastico avere amici coi quali condividere le vittorie, ma il problema, a mio modo di vedere, è che se tu hai datto il massimo e fatto il possibile -dalla preparazione alla gara- e altri componenti del tuo team NON hanno fatto lo stesso

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, alla fine sarai trascinato in basso al loro livello e sarà difficile dire che hai perso per colpa tua. La tentazione sarà quella di dire ho perso per colpa dei miei compagni! E non assumersi o non avere la responsabilità di una sconfitta.

Capisco anche che l’atleta ben preparato può fungere da elemento trainante e sollevare il livello degli altri, ma questo deve accadere nella fase di preparazione alla competizione, durante gli allenamenti, perché in ultima analisi le persone gareggiano al livello al quale si sono preparati.

Mentre continuavo la discussione col mio amico mi rendevo conto che ci non saremmo mai trovati in accordo. Lui ha un background di sport di squadra. Sostiene che anche gli atleti migliori hanno “giornate no” e la loro squadra vince lo stesso, quindi non sempre è la squadra ad affossare l’ottimo elemento ma a volte può sostenerlo. Può essere vero, ma credo sia difficile fare una comparazione sensata tra sport in maniera troppo semplificata. Inoltre credo che un atleta di uno sport individuale, adeguatamente preparato e motivato, porterà a termine la sua ascesa all’Olimpo il 90% delle volte. Invece raramente le variabili di una squadra si misceleranno nel modo giusto per arrivare a farcela ad un certo livello.

Leggi la seconda parte del post: gli sport individuali – parte 2

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