L’allenamento ha un costo in termini di tecnica. Nonostante possa sembrare un’affermazione lapidaria è una cosa che si rivela reale durante la maggior parte di allenamenti delle categorie esordienti.
Durante la pratica, molto spesso, la tecnica viene sacrificata in nome della sopravvivenza e l’istinto umano a cercare continuamente di prendere aria riesce a sopraffare il bisogno dell’atleta di spostarsi in avanti più velocemente. Ci sono, pero’, un paio di aspetti tecnici di ogni stile sui quali puoi concentrarti quando braccia e gambe sembrano volerti abbandonare!
Ricorda sempre: portare a compimento una bracciata corretta è sempre più efficace che riuscire ad eseguire qualche bracciata in più ma fatta male.
In allenamento, alla fine dei primi 100 di una serie da 400 Misti è tipico vedere molti nuotatori cercare di “arrampicarsi” sopra la superficie dell’acqua… andando su e giù con la testa e, a volte, con le mani, trovandosi spesso troppo in alto. Il corpo è in una posizione che tende al verticale e la spinta in avanti sembra scomparire. Se non avete mai visto una cosa del genere dovete esser davvero fortunati!
Niente dice “ho finito la benzina” a Dorso più di una rotazione delle braccia lenta e fiacca. Le braccia ce la fanno appena ad arrivare nel punto più alto per poi cadere in acqua. La rotazione se n’è andata e si nota un esitazione alla fine della fase di spinta come se il nuotatore cercasse un altro piccolo spazio in cui riposarsi. Gli allenatori osservano sgomenti le mani entrare in acqua senza nessuna energia, come foglie che cadono sull’acqua immobile di una pozza. Solo lievi increspature indicano che c’è stato un qualche tipo di impatto..
Rana – Lo sbadiglio
I ranisti stanchi spesso somigliano ai delfinisti stanchi. Il corpo in una posizione “da arrampicata” ma siccome le braccia possono essere mantenute sotto la superficie allora l’unica cosa che vede l’allenatore è la testa… spuntare con quello sguardo triste che traspare dagli occhialini e la bocca spalancata in quello che sembra uno sbadiglio, o meglio una riproduzione de “l’urlo” di Edvard Munch!! I nuotatori spendono più tempo nel tentativo di tornare a questa posizione di recupero piuttosto che in quello di cercare propulsione in avanti.
Stile Libero – il crollo
Ed eccoci qui… ce l’abbiamo fatta ad arrivare agli ultimi 100m di quei 400 Misti e le cose stanno andando a rotoli. Le braccia sbracciano ovunque, non c’è più l’allungo in avanti, anche quelli che ci provano ancora stanno solo lanciando in avanti le braccia sperando di acchiappare un pò d’acqua. La respirazione è sporadica, o magari è ogni bracciata (chi può dirlo) e tutta la vasca sembra improvvisamente invasa da un gruppo turistico di lillipuziani.
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