Una grande lezione di civiltà ci viene, a mio avviso, da una nuotatrice che ha molto da insegnare a tanti. Maya DiRado, quattro medaglie vinte alle Olimpiadi 2016 per gli Stati Uniti ha postato su Twitter una notizia che lei stessa ha definito deludente. Tutto accade dopo l’annuncio di martedì scorso da parte dell’Olimpionico Michael Andrew. Quest’ultimo dice che non si è vaccinato contro il COVID-19. Adesso viene il bello:
Andrew ha motivato la sua decisione dicendo che “non voleva assumere nulla che potesse scatenare reazioni sconosciute da parte del suo corpo”. Dopodiché ha aggiunto che non ha in programma di farsi vaccinare neanche in futuro (…sic).
DiRado, medaglia d’oro nei 200 Dorso alle Olimpiadi di Rio ha scritto che “Come membro della squadra statunitense sono delusa sia della decisione di Michael Andrew di arrivare alle Olimpiadi non vaccinato, sia delle ragioni che porta a supporto della sua decisione“.
Ha postato addirittura 8 tweet sulla questione (li trovi a fine articolo) in cui dettaglia i tre problemi principali della decisione di non vaccinarsi. Ecco i punti, inattaccabili, a cui si appella DiRado.
Vorrei che pensasse con maggiore attenzione a quel che è fiero di rappresentare (il suo paese, ndr). La squadra USA è fiera di dire che rappresenta il miglior paese del mondo. Ci sono un certo numero di ragioni che uno potrebbe dare per giustificare questa affermazione. Secondo Andrew la libertà di non vaccinarsi sarebbe tra queste. Ma allora come la mettiamo con gli scienziati americani che hanno contribuito a portare sul mercato il vaccino migiore e lo hanno fatto il più velocemente possibile?
Gran parte del mondo vuole disperatamente il vaccino, gli Stati Uniti lo hanno dato gratuitamente a qualunque cittadino USA che lo volesse. Io sono fiera di questo.
L’esperienza delle Olimpiadi di Rio per me è stata unica. Il modo in cui ogni atleta della squadra americana ha messo davanti il medagliere della squadra rispetto a quello personale, per me ha un enorme significato. Che Michael Andrew prenda una decisione egoista, che può anche minimamente mettere a rischio i suoi compagni di squadra è davvero frustrante.
Infine voglio citare un paio di passi biblici. Corinzi 10:23-24: “Tutte le cose sono lecite, ma non tutte sono utili; tutte le cose sono lecite, ma non tutto serve al bene della comunità. Non pensate soltanto a voi stessi, pensate anche agli altri!”
Direi che la libertà è bella ma dobbiamo sempre chiederci per quale bene comune la stiamo utilizzando? Stiamo proteggendo i più vulnerabili? Stiamo aiutando a fermare una pandemia che sta portando via a molti gli affetti più cari, sia nel nostro paese che nel paese che ci ospita per le Olimpiadi? Michael è libero di fare qualcosa che danneggia la comunità ed è solo a suo proprio beneficio?
Prima delle qualificaizoni Olimpiche l’amministratore delegato di USA Swimming, Tim Hinchey, disse che credeva la maggior parte dei nuotatori statunitensi fosse vaccinata. “L’ultima volta che ho parlato con Lindsay Mintenko (il direttore) pensavo fossimo intorno al 90% dei nuotatori e nuotatrici vaccinati”.
Dei nuotatori che hanno commentato pubblicamente la questione vaccinaizoni, l’unico che lo ha fatto per dire di non essere e non volersi vaccinare è stato Andrew.
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