La battuta di gambe in immersione – Parte 3

Distanza per colpo di gambe, frequenza e interazione della battuta di gambe a Pesce

Battuta di gambe a squalo o a delfino?

Di solito gli allenatori hanno la convinzione che il movimento di gambe a Delfino debba rimanere all’interno del profilo del corpo per avere una migliore streamline. In conseguenza di quest’ottica a “riduzione di attrito” la tendenza è sempre stata quella di mantenere la parte superiore del corpo molto rigida e dritta. Con questa tecnica il corpo è limitato nel movimento e il colpo di gambe viene eseguito con una minore ampiezza e con una frequenza maggiore.

Io propongo un approccio tecnico ben diverso con movimento dinamico del corpo e maggiore ampiezza della battuta di gambe. Quando con Misty Hyman cominciammo ad esplorare la dinamica della battuta di gambe Pesce tra il 1995 e il 1996 prima delle qualificazioni per le Olimpiadi, ci trovammo a fronteggiare la scelta “enfatizziamo la streamline e piccoli colpi di gambe a ritmo veloce o più ampi colpi di gambe con una minore frequenza?”. Decidemmo per la streamline tradizionale con battuta di gambe corta e veloce. Le selezioni olimpiche erano a marzo e volevamo avere pronta per quel momento la nostra battuta di gambe a Pesce. Nel gennaio 1996 utilizzammo per la prima volta in gara la battuta di gambe a Pesce ad un Grand Prix a Seattle. Dovevamo essere sicuri che fosse giudicata legale e non avesse comportato squalifica. Misty fece un ottimo lavoro vincendo i 100 m Farfalla contro avversari di tutto rispetto. Rispettammo la decisione di eseguire la streamline lineare e di ridurre l’ampiezza dei movimenti, con battuta di gambe veloce per tutte le rotture. La giovane sedicenne Misty mancò la qualificazione per far parte del Team Olimpico USA piazzandosi al terzo posto.

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Dopo le selezioni olimpiche decidemmo, come sempre, di impegnare le nostre energie per fare dei cambiamenti cercando di pensare in maniera creativa. Decidemmo di sfidare il tradizionale modo di pensare a proposito del rimanere in maniera così rigida all’interno della streamline mantenendo al suo interno anche l’ampiezza della battuta di gambe. Misty aveva eseguito circa 27 colpi di gambe alla partenza dei 100 m Farfalla. Il nostro obiettivo era di ridurre il numero dei colpi di gambe rinunciando il meno possibile alla frequenza. A marzo, aprile e maggio concentrammo il nostro lavoro sulla battuta di gambe sull’esecuzione di movimenti più ampi – maggiore ampiezza dello schema di movimento anteriore e posteriore del colpo di gambe e maggiore piegamento delle ginocchia. “Lasciammo andare” la parte superiore del corpo permettendo così un’ampiezza di movimento maggiore delle braccia distese. Misty fu capace di aumentare la distanza percorsa in vasca con due colpi di gambe in meno alla stessa frequenza. Ci esaltò molto questo miglioramento. Per il maggio del 1996 Misty era molto più veloce sui primi 50! Il cambiamento dell’ampiezza di movimento delle gambe si era rivelata un enorme spinta per la sua carriera. Cambiare è bene!

La battuta di gambe in immersione – Parte 1

La battuta di gambe in immersione – Parte 2

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