Il Coronavirus e Piscina, facciamo il punto al 6 Marzo 2020. Un dubbio legittimo che può venire a chi si allena costantemente e si trova d’improvviso davanti una scelta: rinunciare ad allenarsi?
Sono giorni decisivi per l’Italia che cerca saggiamente e senza isterismi di contenere il contagio.
Perché quest’influenza ha scatenato le contromisure del governo? Qual è la differenza con le altre influenze diffuse finora? Possiamo ancora goderci il nostro sport preferito in tutta sicurezza? Ecco qualche consiglio su come comportarsi.
Dunque, il Coronavirus rispetto al normale virus influenzale, in cosa è differente? Cos’è che giustifica queste precauzioni del governo? Il Coronavirus è un virus completamente nuovo.
La classica influenza si presenta ogni anno come una variante di quella dell’anno precedente. La conseguenza è che siamo più resistenti, abbiamo un certo grado di immunità, farmaci efficaci e vaccini. Inoltre l’influenza si replica nella parte alta del sistema respiratorio, gola, trachea e bronchi. Di conseguenza il massimo che ci può capitare con un’influenza fastidiosa è una broncopolmonite che si cura con gli antibiotici.
Il Coronavirus, essendo un virus nuovo, ci lascia maggiormente indifesi; non ci sono cure specifiche né vaccini. Non abbiamo immunità pre-esistenti ad esso. Inoltre questo corona virus disturba più in profondità il sistema respiratorio andando a bersagliare la parte più delicata dei polmoni, quella che ossigena il sangue.
Sulle percentuali di mortalità la questione è piuttosto complessa, sono percentuali che prese alla fonte dei dati NON sono facilissime da interpretare e quindi si rischia di interpretarle male e giungere a conclusioni sbagliate.
Il punto essenziale da tenere in considerazione è che, seppure il tasso di mortalità di questo nuovo virus sembri più basso rispetto a quello di altre influenze come ad esempio la SARS, questo virus è molto molto più diffuso e quindi anche una percentuale ridotta significherebbe un numero piuttosto alto di decessi, ricordiamolo: sopratutto tra le categorie più deboli.
Un altra considerazione è che la Sars — seppure molto più letale del nuovo virus attuale — si trasmetteva solo nella fase clinica evidente, ovvero in presenza di sintomi: isolando i malati l’epidemia è stata rapidamente circoscritta. Il coronavirus invece si trasmette anche quando i sintomi non sono evidenti, per cui contenere il contagio è più difficile e per questo sono state necessarie misure eccezionali, fuori dalla norma, per arginare il virus e contenere i danni.
Le precauzioni suggerite dal governo sono le seguenti: mantenersi informati sulla diffusione dell’epidemia, disponibile sul sito dell’OMS e sul sito del ministero; in più è saggio adottare alcune semplici accortezze a livello individuale.
Tutte le agenzie sanitarie del mondo insistono sul migliore e più efficace tra i vari consigli per la prevenzione, una cosa semplice che non ci costa nulla e che limita in misura significativa il passaggio dell’infezione: lavarsi le mani bene e spesso. Bene significa per almeno 20 secondi, intrecciando le dita e frizionando palmo contro palmo.
Considerate le precauzioni suggerite dagli organismi di controllo, governo e OMS, non sembrano esserci eccessivi rischi andando a nuotare, ma entriamo più nello specifico poiché l’allenamento dei nuotatori non prevede solo quello in acqua ma anche quello in palestra.
Non c’è rischio se si tratta di palestre al di fuori delle zone interessate ora dai casi di infezione. Il problema della palestra è che è un luogo chiuso e molto affollato, con persone che si trattengono in questo ambiente per un tempo prolungato. Se dovete andare ad allenarvi in palestra rimane valida l’equazione lavarsi bene le mani, magari non bere dalla borraccia di qualcun altro.
Per quel che riguarda i pesi o i tappetini (cose con le quali è necessario venire in contatto quando ci si allena in palestra) bisogna tenere conto che il virus sopravvive poco sulle superfici, quindi non ci sono rischi particolari.
Ciononostante una buona idea è utilizzare metodi di potenziamento alternativi all’allenamento in palestra come ad esempio l’allenamento con gli elastici, in questo modo sarà possibile allenarsi restando in piscina anziché andando in palestra. In questo modo si rimane in un ambiente “familiare” e si limitano il numero di ambienti che si frequentano. Un’altra buona norma sarebbe quella di usare un tappetino personale. Se hai sintomi influenzali ovviamente non andare in palestra né ad allenarti.
Sì, il cloro viene utilizzato per eliminare gli agenti contaminanti quindi l’ambiente della piscina che utilizza normalmente il cloro offre una protezione in più.
A patto che vengano rispettate le norme base che dovrebbero essere la buona regola in ogni piscina.
Se le persone evitano di andare ad allenarsi in condizioni di salute precaria, allora non ci dovrebbe essere pericolo di contagio. Naturalmente bisogna sempre fare la doccia sia prima che dopo essere entrati in piscina.
Per precauzione meglio allenarsi all’aria aperta? Certo, ma in questo periodo (Marzo) non dev’essere il massimo allenarsi nella vasca esterna… ❄❄❄
https://www.ars.toscana.it/geotermia-e-salute/2-articoli/4256-mortalita-nuovo-coronavirus-2019-ncov-cina.html
https://www.epicentro.iss.it/influenza/FluNews
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