Chiedi a sei allenatori una definizione del concetto di forza e vedrai che otterrai quattro o cinque diverse idee. Infatti molti allenatori e atleti utilizzano il termine forza per significare “avere potenza” o essere resistenti. E’ comune tra i runners discutere in allenamento utilizzando il termine “forza” per indicare “resistenza” alla fatica. Un bodybuilder utilizzerà lo stesso termine per indicare la capacità di sollevare pesi. E’ importante avere una definizione concisa ma corretta per quello che significa nell’ambito dell’allenamento sportivo, il termine FORZA.

Nella letteratura scientifica molte definizioni sono state utilizzate negli anni. Steindler (1935) definiva la forza come il “maximum display of power” (massima dimostrazione di potenza). Comunque, come evidenziato da Atha (1981), questa definizione sostituiva semplicemente un termine (forza) con un altro (potenza) senza spiegare nessuno dei due! In seguito nei tentativi di definizione si iniziano a considerare legati i concetti di forza-strenght e forza-force, ad esempio Muller (1970) indica che la forza-strength dovrebbe essere definita come la “massima forza-force che può essere esercitata contro una resistenza inamovibile da una singola contrazione”. Comunque la definizione di Muller (1970) implica che tutta la forza-strenght sia un “massimo sforzo isometrico”. Non tutti i ricercatori, né tantomeno gli atleti, sono d’accordo con queste definizione, facendo notare che la produzione della forza-force è importante nella “resistenza muscolare” (Jones 1974), nella velocità di movimento (McCloy 1936, Nelson and Fahrney 1965; Nelson and Jorden 1969) e che la forza-force è particolarmente importante nella produzione della potenza (Berger and Henderson 1966). In più si è notato che la misurazione della massima produzione di forza-force (inclusa la 1 RM -one repetition maximum) è associata con la massima produzione di potenza ( Moss et al. 1997; Robinson 1995). Ciò implica che se forza-force e forza-strength sono collegate allora la forza-strenght deve essere legata in qualche modo alla resistenza, alla velocità e alla potenza. Quindi una definizione di forza-strenght come massima contrazione isometrica è troppo semplicistica e non definisce in maniera adeguata e globale il concetto di forza-strenght. Forse un modo migliore per iniziare a capire il concetto di forza-strenght è quello di considerarla come una “capacità”.

Allora la forza potrebbe essere semplicemente definita come:

Forza-Strenght = la capacità del sistema neuromuscolare di produrre forza-force

Utilizzare questa definizione rende essenzialmente sinonimi forza-strength e forza-force. In più, l’utilizzo di questa definizione rimuove la limitazione della condizione “isometrica” imposta nella precedente definizione e permette l’uso di ulteriori limitazioni descrittive (ad esempio un dato insieme di condizioni). Per esempio: la forza-force è una quantità vettoriale ed ha una magnitudine e una direzione; in più possiamo descrivere la forza in termini statici o dinamici. Quindi la forza-strenght avrà una magnitudine tra 0 e 100% (massima), una direzione risultante dall’attivazione muscolare e produrrà una velocità di movimento classificabile tra 0 e 100%.

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Misurazione della Forza-Strength (Forza-Force)

La forza-Strength può essere espressa e misurata in un diversi modi. C’è un alto grado di “specificità meccanica” coinvolto nella corretta misurazione della forza (e altri parametri come potenza e resistenza). Questo significa che un unico test potrebbe non essere sufficiente. Le giuste misurazioni della forza a seconda della sua applicazione sportiva, dipendono da molti fattori inclusi pattern di movimento o posizione nelle misurazioni isometriche, velocità, frequenza di produzione della forza ma anche il tipo di azione muscolare (contrazione) coinvolta. I diversi tipi di azione muscolare includono:

  1. Isometrica – I muscoli sono in tensione ma non si allungano né contraggono
  2. Concentrica – I muscoli sono in tensione e si accorciano
  3. Eccentrica – I muscoli sono in tensione e si allungano
  4. Pliometrica – azione concentrica preceduta nell’immediato da un’azione eccentrica

I tipi di contrazione 2, 3 e 4 possono essere applicati in una moltitudine di movimenti e a differenti velocità. Il tipo 1 invece è espressione di forza statica che può essere applicata in diverse posizioni e a diverse frequenze di applicazione della forza. Tutte queste variabili possono rendere la misurazione della forza-strenght un impresa abbastanza difficoltosa. Selezionare i test corretti per il proprio sport è di fondamentale importanza.

Bibliografia

Atha, J. Strengthening muscle. Exercise and Sports Sciences Reviews 9: 2- 73, 1981.
Berger, R.A. and Jones, A. Progressive exercise. Athletic Journal 55(1): 76-79, 99-100, 1974.
McCloy, C.H. The measurement of general capacity and general motor ability. Research Quarterly, 5(1): 46-61, 1934.
Moss, B.M., P.E. Refsnes, A. Abildgaard, K. Nicolaysen and J. Jensen. Effects of maximal effort strength training with different loads on dynamic strength, cross-sectional area load-power and load velocity relationships. European Journal of Applied Physiology 75: 193-199, 1997.
Muller, E.A. Influence of training and of inactivity on muscle strength. Archives of Physical Medicine and Rehabilitation 51(8): 449-462, 1970.
Nelson, R.C. and R.A. Fahrney. Relationship between strength, speed of elbow flexion. Research Quarterly 336(4): 455-463, 1965.
Nelson R.C. and B.I. Jordon. Relationship between arm strength and speed in horizontal adductive arm movement. American Corrective Therapy Journal 23: 82-85, 1969.
Robinson, J.M., Penland, C.M., Stone, M.H., Johnson, R.L., Warren, B.J. and Lewis D.L. Effects of different weight training exercise-rest intervals on strength, power and high intensity endurance. Journal of Strength and Conditioning Research, 9(4):216-221, 1995)
Steindler, A. Mechanics of normal and pathological locomotion in man. Baltimore, Thomas, 1935.

Tratto da “What is Strength?” di Mike Stone – Molti aspetti della definizione e allenamento dell Forza nel nuoto si trovano spiegati in maniera più chiara e specifica nel libro “Allenare Forza e Flessibilità nei Nuotatori” di E.W. Maglischo

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