Recentemente ho concentrato molti dei miei sforzi sul monitorare e analizzare la battuta di gambe a Delfino. Dopotutto la battuta di gambe a Delfino è diventata talmente importante in tutti gli stili da essere ormai considerata “il quinto stile”. Con uno struento, il Velocity Meter, disponibile qui al Race Club, ho potuto analizzare la velocità e la accelerazione/decelerazione del corpo del nuotatore durante tutto il ciclo della battuta di gambe.
Sorprendentemente non sono stati fatti molti studi scientifici sulla propulsione della battuta di gambe a Delfino o a Stile. Nel video che potete vedere in fondo alla pagina il campione Olimpico Roland Schoeman mostra una battuta di gambe a Delfino potente, con e senza pinne. Questo video alla moviola ci permette di osservare la straordinaria flessibilità della caviglia, particolarmente nella fase discendente del colpo di gambe, unita a una forte muscolatura degli arti inferiori. Entrambe queste cose realizzano un’ottima propulsione!
La propulsione massima nella battuta di gambe si ha all’inizio della fase discendente, con lo scatto del piede in direzione della flessione plantare della caviglia. Maggiore è la flessione plantare e maggiore è l’area del piede che spinge sull’acqua creando propulsione in avanti.
Questo può essere spiegato dal fatto che la precedente fase discendente, e il corpo stesso del nuotatore, creano un flusso di acqua che muove in avanti e all’indietro con una forza maggiore della velocità del piede che muove in avanti. All’interno di questo sistema idrodinamico il piede può ancora produrre propulsione mentre muove in avanti. L’accelerazione del corpo avviene -stimao parlando della fase ascendente della battuta di gambe- dal momento in cui le gambe sono orizzontali assieme al resto del corpo fino alla fine della fase ascendente.
La velocità raggiunta dal nuotatore in acqua dopo la fase discendente è all’incirca il doppio di quella raggiunta nella ascendente. Considerando la relazione esponenziale tra velocità e attrito frontale questo può significare che la fase discendente della battuta di gambe produce, grossomodo, il quadruplo di forza propulsiva rispetto alla ascendente. Ciononostante, entrambe le fasi “su/giù” sono importanti, per questo i più veloci tra i nuotatori allenano le gambe in entrambe le direzioni.
Nello Stile Libero considero la velocità sviluppata dalle sole gambe come velocità base sulla quale innestare la spinta delle braccia. È come se un nuotatore potesse decidere se nuotare in una piscina o in una corrente marina. Senza propulsione delle gambe è come nuotare in una vasca in cui non vi sono correnti. Con la battuta di gambe invece è esattamente il contrario, e più forte e veloce è la battuta di gambe e più forte e veloce è la corrente che ci trascina.
La battuta di gambe è ancora più importante nel Delfino, nella Rana e nel Dorso. lavora sulla flessibilità articolare della caviglia e sulla forza degli arti inferiori applicata ai movimenti della battuta di gambe e vedrai grandi miglioramenti nei tempi!
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Vostro, in vasca,
Gary Hall Sr.
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