Il nuoto come equazione – risolvere i problemi con l’attenzione ai dettagli

Un pensiero per la prossima stagione. Il modo in cui ti accosti al metodo che userai per raggiungere i tuoi obiettivi è un aspetto estremamente importante dell’inizio di stagione.

I nuotatori di solito  iniziano la stagione sia entusiasti che un poco spaventati per l’allenamento e a volte con obiettivi così esagerati che potrebbero non sapere che cosa li aspetta. Iniziare la stagione con una buona pianificazione è, probabilmente, la cosa più importante che puoi fare, impostando obiettivi di allenamento che siano realistici. Comunque non fossilizzarti solo su “quanto” allenerai ma piuttosto su “come”.

Quando nuoti analizzi costantemente il tuo approccio all’acqua? Pensi a come la mano inizia la fase di presa, a come le dita scivolano, al punto esatto in cui inizia la connessione con l’acqua che ti permette di spingerti in avanti?

Quando pensi al nuoto come a una serie di equazioni o problemi da risolvere a cui devi porre costante attenzione ti accorgi che ci sono moltissime variabili e per ognuna di esse moltissime soluzioni per nuotare più veloce.

Identificare i movimenti-spreco è di solito abastanza facile. Ad esempio, se vado a correre, anche se non sono un vero runner, capisco che c’è una tecnica adatta per farlo e quindi comincio a pensare perché vado così lento sulla terraferma.  Penso ai dettagli nello stesso modo in cui devo fare in tutti gli altri sport, incluso il nuoto: com’è la mia postura? Sto in avanti o indietro col busto? Come sollevo i piedi da terra? Come li connetto al suolo, tallone-punta o punta-tallone? Come muovo le mani? Come cadenzo il respiro? C’è talmente tanto a cui pensare mentre cerco di fare una cosa che dovrebbe essere molto naturale come la corsa… quanto c’è da pensare per una cosa come il nuoto?

È facile perdersi nei vari recuperi, ripartenze o serie martellanti tanto che a volte ci scordiamo che il nuoto è uno sport molto TECNICO e dobbiamo sfruttare ogni serie, anche quelle più serrate, per risolvere i problemi.

La mia citaz ione favorita in questi anni è di Albert Einstein – “Fare la stessa identica cosa continuamente e aspettarsi risultati diversi è la definizione di pazzia” (o qualcosa di simile, cito a memoria).

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Se nuoti nello stesso modo tutti i giorni senza dubbio passerai da essere FUORI forma a IN forma e a seconda del livello da cui parti ti ritroverai ad andare, probabilmente, più veloce… ma stai imparando davvero la TECNICA che ti serve per passare al livello successivo? Se sei uno che in vasca lavora duro va benissimo. Ma gli atleti che raggiungono le Olimpiadi sono quelli che NON si limitano a lavorare sodo ma quelli che risolvono i problemi legati al fatto di essere un umano in un elemento come l’acqua!   Corpi sgraziati, per lo standard ittico, non progettati per muoversi veloci in acqua, che creano attriti e giacciono orizzontali in una sostanza che ci toglie quello che ci serve per sopravvivere: l’ossigeno.

Per riassumere, sei nel mezzo di una serie molto impegnativa e fatichi per tenere tutto insieme, ecco quali sono alcune idee per risolvere il problema di non stare andando velocecome vorresti:

– Sposta la responsabilità della trazione dalle braccia ai dorsali – vale per tutti gli stili.
– Quando respiri?Troppo presto o troppo tardi nel ciclo di bracciata – Stile Libero
– Ruota le spalle completamente fuori dall’acqua per ogni recupero – Dorso.
– Usa di più le anche per liberare meglio la strada alla respirazione – Farfalla.
– Dove dirigi lo sguardo? – Tutti gli stili
– Punti bene i piedi quando ti dai la spinta dopo la virata? – Tutti gli stili.
– Quanto velocemente recuperi le mani? – Rana.

Prova tu a fare un elenco di cose che credi siano necessarie per muoversi veloci in acqua e che i tuoi nuotatori dovrebbero curare. Queste non sono cose a cui pensare durante le serie di tecnica ma quando sei nella parte più dura dell’allenamento e farlo è una sfida difficile!

Molti atleti quando faticano si concentrano sul dolore e la fatica, i grandi atleti quando sono in difficoltà pensano a come spostare la responsabilità della propulsione da una parte del corpo all’altra in modo da continuare a muoversi alla maggiore velocità possibile.

Non cascare nella trappola di diventare un nuotatore metodico e abitudinario! usa il cervello per risolvere i problemi che sopraggiungono quando sei esausto e cominci a diventare improduttivo.

(di Michael A. Kraeuter – allenatore capo del Blue Wave Swim Team)

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