Facciamolo tutti. Il 17 maggio sarà la prima giornata di finali del nuoto ai campionati europei di Budapest. È proprio in quest’occasione che, simbolicamente, tutto il mondo del nuoto vorrebbe farsi sentire. Come? È presto detto #SalviamoLePiscine.
La Federnuoto, attraverso i suoi organi istituzionali, invita tutto il mondo di nuot e piscine ad unirsi sui social postando un’immagine di colore blu, come il colore che rappresenta l’acqua, ed un commento d’esortazione con hashtag #salviamolepiscine. Invece i gestori di piscine, società e associazioni sportive possono issare una bandiera blu con lo stesso hashtag.
È presto detto, ce lo spiega il sito FIN. Cercheremo tutti insieme di sensibilizzare l’attenzione delle istituzioni. Di unirci in un unico coro, nuotatori, atleti, master, associazioni e società sportive dilettantistiche, gestori di impianti pubblici e non, operatori sportivi. Tutti insieme per porre l’attenzione, senza che si distolga più lo sguardo, sulla drammatica situazione del comparto piscine.
Si stimano perdite per circa il 70% del fatturato in 15 mesi a fronte di ristori evidentemente inadeguati e non accessibili alla stragrande maggioranza di associazioni e società sportive che vivono di entrate istituzionali e non commerciali a fronte di ingenti costi per conservare e manuntenere il patrimonio impiantistico. Da sempre le piscine si sono sostituite allo Stato per garantire la pratica sportiva e l’attività motoria. Attività essenziali per il benessere dei cittadini e quindi di risparmio economico per il settore della sanità (come già evidenziato dal Professor Landi su “La Verità”
).Ma a mio parere non è solo il benessere fisico. Il nuoto è anche un settore che produce aggregazione, forma le giovani generazioni trasmettendo principi educativi quali il rispetto, la solidarietà e la condivisione. E a fronte di questo è avvilente sentirsi abbandonati da tutta una serie di decisioni che sembrano non considerare validi gli investimenti compiuti dei gestori per mettere in sicurezza sin dalla scorsa primavera le piscine coperte. Ma sopratutto ignorano studi scientifici che dimostrano come il cloro delle piscine renda inattivo il Covid in 30 secondi.
Insomma vorremmo certezze sulle riaperture delle piscine coperte, sapere che i nostri impianti riceveranno ristori e potranno continuare a offrirci i servizi che sono necessari al nostro benessere psicofisico. Per moltissimi impianti forse saranno necessari anni per tornare ad esercitare la propria attività a pieno regime. E allora rispettiamo le istituzioni ma chiediamo rispetto dalle istituzioni.
Aderisci anche tu a questo allarme #salviamolepiscine. Più siamo e più sarà facile far sentire la nostra voce: il 17 maggio alle ore 18:00, se ci tieni al nuoto, posta un’immagine di colore blu, come il colore che rappresenta l’acqua, ed un commento d’esortazione con hashtag #salviamolepiscine.
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