Antipaletta StrokeMax – la prova dell’allenatore

    Abbiamo fatto provare l’Antipaletta a un allenatore FIN, ecco che ne pensa:

    “La senzazione che si avverte utilizzando StrokeMax è essenzialmete paragonabile a quella che si avverte nell’ esecuzione del “vecchio” esercizio a pugni chiusi. Quest’ ultimo viene fatto eseguire durante gli allenamenti che caratterizzano l’ età giovanile e mira ad un aumento della “sensibilità” in acqua del soggetto. Sensibilità e acquaticità sono infatti i parametri più importanti che andranno a definire e condizionare la nuotata di un individuo.

    La sensibilità è tra le caratteristiche fondamentali del buon nuotatore, spesso fa la differenza tra un atleta medio e un atleta di livello, essa permette all’ atleta di percepire al meglio quelli che sono gli appoggi che l’ acqua ci può dare.

    In base a quanto detto si capisce come il suo sviluppo, soprattuto nelle fasi sensibili di costruzione e maturazione tecnica dell’ atleta, così come il suo mantenimento anche ad alto livello, si rendano assolutamente necessari.

    antipaletta
    L'Antipaletta StrokeMax a riduzione di presa

    Così come l’ esercizio a pugni chiusi che, alternato ad una nuotata completa, favorisce l’ aumento della recettività sul palmo della mano, StrokeMax permette di sviluppare al meglio questa importante caratteristica.

    In acqua, nuotando a stile libero, si avverte una immediata sensazione di migliore e più veloce “entrata in acqua della mano” dovuta al design stesso della paletta, che favorisce l’ ingresso, la distensione del braccio e il conseguente avanzamento della spalla.

    Abbinato ad un gesto tecnico corretto inoltre, StrokeMax aiuta a percepire meglio l’ importanza dell’ utilizzo dell’ avambraccio nelle fasi di presa (outsweep) e trazione (downsweep) della bracciata.

    La ricercata mancanza di sensibilità e presa in acqua che si ha utilizzando questa tipologia di “antipalette” rendono particolarmente difficoltosa la bracciata negli stili Rana e Delfino; le braccia infatti, agendo simultaneamente rispetto allo stile libero e al dorso, non incontrano una presa efficace ne un appoggio sicuro sul quale iniziare la prima fase del loro percorso subacqueo. Andando quindi a vuoto o quasi si avverte come conseguenza, l’ abbassamento eccessivo delle mani sotto la superficie dell’ acqua e, conseguentemente, non si riesce ad avere uno stile sufficientemente alto sull’ acqua.

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    Una volta tornati alla nuotata libera però, l’ atleta svilupperà una maggiore attenzione e andrà a “sentire l’ acqua” proprio in questa prima e importante fase della bracciata.

    Va ricordato, inoltre, che Stroke Max non aumenta la sensibilità solo nelle fasi di appoggio e trazione delle nuotate ma anche sulla successiva fase finale della bracciata, garantendo una spinta più accorta e quindi più efficace nei vari stili.

    Inoltre l’apposito tassello di cui è dotato Stroke Max, offre la possibilità di riempire d’ acqua l’ interno della paletta; così facendo se ne aumenterà il peso avendo così l’ opportunità di sviluppare, parallelamente ad un lavoro di sensibilità, anche lavori in sovraccarico e quindi di potenziamento muscolare.

    In definitiva, contrariamente alle palette tradizionali che vengono utilizzate principalmente per lavori in sovraccarico quindi di potenziamento muscolare, StrokeMax agendo “in scarico” va a migliorare la capacità di sensibilità e propriocettività acquatica dell’ atleta in tutti e quattro gli stili, favorendone il successivo rendimento meccanico sulla nuotata completa.

    Michele Cecchi – Allenatore FIN

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