
Sciopero delle Piscine, Domenica 6 Febbraio non si nuota
È un’idea del CAGIN (Coordinamento Associazioni Gestori Impianti Natatori). Una sorta di sciopero delle piscine. Una vera e propria azione dimostrativa. Domenica 6 Febbraio non si nuota, gli impianti rimangono chiusi e la FIN (Federazione Italiana Nuoto) è d’accordo con loro e li sostiene. Il presidente FIN Paolo Barelli ha sempre preso posizione a sostegno degli impianti.
Da dove nasce la protesta?
Palestre e piscine sono state tra le prime a chiudere e tra le ultime a riaprire. Hanno sempre rispettato le norme e ciononostante non sono state, forse, adeguatamente tutelate. C’è stato un aumento delle bollette che ha dato una botta ulteriore alle situazioni dei bilanci delle piscine, già allo stremo.
Vero che, recentemente anche grazie all’intervento di Barelli, Governo e Parlamento hanno stanziato una parte di ristori proprio per le piscine. Certo non sono abbastanza, ma comunque sembrano un segnale che finalmente le piscine cominciano ad essere ascoltate.
E allora questa manifestazione indetta per il 6 febbraio serve a non abbassare la guardia. Come sa bene chi frequenta le piscine, o ha figli e figlie che frequentano piscine, il nuoto rappresenta un investimento per il futuro, in sicurezza, salute e benessere ANCHE sociale.
Con la chiusura di Domenica 6 febbraio si vuole esortare gli organi preposti a trovare soluzioni efficaci per superare questo terribile momento storico impedendo il fallimento di impianti e piscine. Se vuoi scaricare il volantino per la chiusura piscine del 6 febbraio da affiggere alla tua piscina puoi farlo cliccando sul link di questa riga.