Qual è l’angolo migliore del tuffo per percorrere più distanza?
Perché cercare l’angolo migliore del tuffo in partenza?
Un angolo ottimale del tuffo di partenza permetterà al nuotatore di aumentare la distanza percorsa in aria migliorando, di conseguenza, la prestazione.
- Se l’angolo di partenza è troppo alto avrai un’entrata troppo verticale e andrai troppo a fondo. La conseguenza è che ti ci vorrà troppo tempo per risalire in superficie e la distanza percorsa con il tuffo sarà minore.
- Se l’angolo di partenza è troppo basso avrai un’entrata piatta e quindi un attrito troppo elevato. una limitata profondita nello scivolamento aumenta l’attrito e diminuisce la distanza percorsa.
Cosa dicono gli studi sull’argomento
I risultati degli studi su nuotatori agonisti hanno evidenziato che un profilo di entrata tendente al piatto può dare benefici (angolo di partenza tra i -5 e 10 gradi). Questo in contrasto con l’angolo di partenza a 45 gradi suggerito dai testi classici.
I tuffi presi in esame sono eseguiti dal blocco. Il punto di partenza quindi è più alto del punto di ingresso in acqua. Di conseguenza l’angolo di entrata ottimale sarà più basso. Più alto è il punto di partenza e più basso è l’angolo del “proiettile”, maggiore sarà la distanza percorsa dal nuotatore.
Considerando le forze in gioco, diminuire la velocità verticale ed incrementare quella in orizzontale permette di percorrere un’ulteriore distanza in avanti.
Un altro fattore cruciale è la posizione del corpo al momento in cui ci si stacca dal blocco. Variazioni anche minime nella postura alla partenza hanno un’influenza sulla decelerazione sperimentata dal nuotatore.
Come detto prima i minimi cambiamenti possono cambiare drasticamente la prestazione. Le variazioni nella posizione del corpo influiscono anche la posizione di entrata in acqua e la sua efficacia. Una perfetta posizione di scivolamento in ingresso è essenziale per ottenere il minimo attrito. In questo modo aumenterà la distanza percorsa e l’accoppiamento della spinta dell’inerzia con l’inizio della nuotata.
La testa ben stretta tra le spalle, non troppo abbassata. Le mani una sopra l’altra o comunque molto vicine. Nello stesso modo caviglie e piedi ben puntati e distesi e vicini, così come le ginocchia.
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