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Quanto è pericoloso il cloro della piscina?
Distintivo e riconoscibile, il cloro è un compagno inseparabile delle narici di un nuotatore, che piaccia o no. Ma ci sono altre complicanze oltre all’odore, che può portare una costante esposizione al cloro? Proviamo a fare qualche considerazione, senza allarmismi, tenendo presente che se i dosaggi sono ben fatti i problemi si riducono drasticamente.
La famosa tosse da cloro
Qualche volta, se nuoti, ci avrai avuto a che fare. La tosse da cloro. Una sensazione di pizzicore in fondo alla gola e colpi di tosse. Questo di solito succede per un motivo: scarsa ventilazione della piscina. Ma anche la formazione di clorammine può contribuire. Le clorammine si formano quando il cloro viene a contatto con ammoniaca/urina. Dato che le clorammine sono composti che liberano lentamente cloro, sono utilizzate a bassissime concentrazioni per la potabilizzazione delle acque, nella disinfezione dei locali e in ambito chirurgico per il loro potere germicida e fortemente ossidante.
Ma se la concentrazione è troppo alta possono causare tosse, respirazione difficoltosa, irritazione delle vie respiratorie e oculare. Uno studio pubblicato sul British Journal of Sports Medicine ha scoperto che i nuotatori corrono un rischio maggiore di contrarre qualche forma di asma specialmente quando sono esposti alle clorammine. I problemi spariscono quando si nuota in piscine all’aperto. L’aria che circola rimuove le esalazioni.
Starnuti e allergie
Ti è mai capitato di pensare “ma che noia quello che starnutisce di continuo”. Non è una passeggiata neanche per lui, probabilmente le sue narici sono irritate dal cloro. I nuotatori e le nuotatrici predisposti alle allergie non sono così rari. Circa il 50% dei nuotatori/trici agonisti è sensibile agli allergeni. Secondo una ricerca di Ernest Blatchley, un ingegnere ambientale specializzato in chimica dell’acqua, i nuotatori sono più soggetti a questo tipo di disturbo. Secondo il dottor Alfred Bernard il cloro in sospensione sopra l’acqua della piscina e i sottoprodotti che rilascia favoriscono lo sviluppo di sensibilità allergiche.
Pelle secca come il Sahara
La pelle secca e screpolata è forse il problema più semplice, anche da risolvere. L’esposizione prolungata della pelle al cloro rimuove lo strato protettivo che creano le ghiandole sebacee. Una barriera che se è infranta causa secchezza e a volte squamature. La pelle poi rigenera da sola lo strato protettivo ma il prurito, il pizzicore e il desquamarsi della pelle sono una rogna.
Vero che alla fine della giornata tra serie, allenamenti, soglia, lattato la pelle screpolata sarà l’ultimo dei tuoi problemi. Ma è anche il più facile da risolvere grazie a prodotti specifici. Quindi tanto vale affidarsi alla crema corpo anti cloro e al bagnoschiuma anti cloro e di questo problema non dovrai più preoccuparti.
Anche i denti ne soffrono?
Un altro effetto collaterale potrebbe influire sulla salute dei denti. Un pH instabile sembra causare problemi allo smalto dei denti. Altri sintomi sono associati a quello che i dentisti spesso chiamano “erosione dentale del nuotatore”. Sembra che qualsiasi valore del pH tra 7,2 e 7,8 sia sicuro per chi nuota. Altri studi parlano di un ph inferiore a 5,5.
Ad ogni modo, e per fortuna, non basta il cloro da solo per causare questo tipo di problemi. Il problema risiede maggiormente nei dosaggi sbagliati di cloro da parte dei gestori dell’impianto: pratiche di disinfezione dell’acqua difettose, irregolarità del sistema di filtrazione e, ultimo ma non meno importante, clorazione impropria. Essendo poco realistico portarsi dietro una striscia reattiva per verificare il pH, la cosa migliore se nuoti più di 6 ore alla settimana è sottoporti a dei controlli di routine dal tuo dentista di fiducia.
Conclusioni
Premesso che i problemi di cui sopra si verificano solo in particolari casi (puoi informarti da un medico o da un allergologo per saperne di più), la realtà è che il nuoto ha talmente tanti benefici per la salute che si potrebbe dire che i PRO superano i CONTRO (il famoso rapporto costi/benefici).
Tratto da Swimming Wold Magazine – the silent assassin
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