Articolo in breve
Paolo Barelli, Presidente della Federazione Italiana Nuoto, è furioso per il continuo ritardo nella riapertura delle piscine, accusando il governo di ignorare i gestori di centri sportivi e piscine nella decisione. Barelli sostiene che gli studi dimostrano che le piscine sono tra i luoghi più sicuri per quanto riguarda la trasmissione del COVID-19, con l'acqua clorata che rende il virus inattivo in 30 secondi. Chiede un incontro urgente con il governo per discutere le modalità di riapertura, evidenziando che altri settori come cinema, ristoranti e stadi stanno riaprendo con protocolli adattati. Insiste sul fatto che il governo dovrebbe assumersi la responsabilità, creare un tavolo di discussione e fornire supporto adeguato al settore, che è in crisi e non ha ricevuto aiuti economici.

Barelli: verrà fuori una rivoluzione
Barelli, il Presidente della Federazione Italiana Nuoto è davvero fuori di sé dalla rabbia. La causa è il continuo spostamento della data di apertura delle piscine. Come dargli torto?
La sua dichiarazione è cristallina: “Fra un po’ viene fuori la rivoluzione dei gestori di centri sportivi e piscine. Il governo deve convocarci urgentemente, e non è più possibile che parli solo il CTS. Serve un confronto per chiarire come stiano davvero le cose, e come riaprire piscine e palestre”.
Il CTS non può essere l’unico interlolcutore
Anche se proprio il CTS potrebbe e dovrebbe tener conto di alcuni recentissimi studi secondo cui la piscina sarebbe proprio l’ambiente più sicuro di tutti: puoi leggere qui in L’acqua della piscina renderebbe inattivo il COVID in 30 secondi cosa hanno scoperto i ricercatori inglesi.
Proprio a questo probabilmente si riferisce Paolo Barelli quando aggiunge: “Abbiamo studi che mostrano come il virus, in piscina, scompaia in 30 secondi. Serve capire la realtà, il Cts faccia le sue considerazioni ma poi il governo decida. Siamo in pandemia? Tutti a casa. Si riapre qualche settore, come stadi, cinema, teatri? Allora guardiamo i dati, perché non solo serve equivalenza di trattamento a condizioni identiche ma soprattutto abbiamo una generazione di giovani che sta sbattendo la testa al muro “.
Cinema ristoranti e stadio sì, e piscine no????
Per ristoranti, cinema e stadio, dice con veemenza Barelli, “ci sono protocolli che riducono i numeri delle presenze, lo facciamo ovunque. Noi in piscina proponiamo 7 metri quadri a persona, il triplo di quanto oggi previsto”. Il governo adesso si prenda le sue responsabilità: voglio assolutamente essere convocato come rappresentante di un mondo in crisi e che non ha avuto ristori. Serve assolutamente un tavolo. Vezzali non può essere lasciata da sola, dobbiamo supportarla per affrontare e risolvere il problema”.