
Nuoto e guerra: Confermati 9 mesi di sospensione per Evgeny Rylov
Già il suo grosso sponsor lo aveva mollato. Speedo aveva dato il benservito a Rylov subito dopo quella spiacevole comparsata. Adesso arriva anche FINA “a gamba tesa”. La Federazione ha emesso una sospensione per nove mesi proprio a Evgeny Rylov, campione Olimpico di Dorso. Questo dopo la sua presanza ad una manifestazione (a Marzo) a favore dell’invasione russa dell’Ucraina. La decisione è stata annunciata venerdì 15 Aprile ed è già entrata in vigore il 20 di questo stesso mese.
Il comunicato stampa di FINA
Evgeny Rylov è quindi già sospeso. Sospeso da tutte le competizioni e attività organizzate o sostenute da FINA, comprese quelle internazionali. Questo per nove mesi, in seguito dice il comunicato stampa, a causa “della presenza e della condotta del sig. Rylov a un evento tenutosi allo stadio Luzhniki di Mosca il 18 marzo 2022. La sospensione del sig. Rylov è entrata in vigore il 20 apr ile 2022”.
FINA ha poi aggiunto che avrebbe “confermato la sua posizione secondo cui atleti e funzionari russi e bielorussi non saranno invitati a nessun evento FINA fino alla fine del 2022“. Indipendentemente da quante gare salterà Rylov, la presa di posizione di FINA è anche di principio. La Federazione Nuoto tiene il punto su un principio fondamentale che riguarda lo sport.
Rylov ha vinto l’oro sia nei 100 che nei 200 dorso uomini alle Olimpiadi di Tokyo. Già allora non con la russia ma con il ROC (Comitato Olimpico Russo) in conseguenza di problemi della sua nazione con il doping sistematico.
La risposta del Cremlino
Il Cremlino ovviamente ha subito risposto a FINA in merito alla sua decisione. Ecco la risposta del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov :
“Riteniamo che questa esclusione sia assolutamente contraria all’idea stessa di sport. Quando gli atleti più forti perdono l’opportunità di partecipare, questo alla fine danneggia le federazioni e le competizioni internazionali”.
La Federazione Internazionale Nuoto è stata molto attiva nel sanzionare la Russia, come si è visto quando, subito dopo l’invasione dell’Ucraina, sono stati trasferiti ad altra sede i Campionati Mondiali Juniores che avrebbero dovuto svolgersi a Kazan.
Fonte: swimming world magazine