
Ritorniamo in piscina con 5mq per nuotatore.
Eravamo rimasti alla vecchia regola. In piscina lo spazio riservato per singolo utente doveva essere di 7mq a persona, riducendo così di molto lo spazio a disposizione e di conseguenza gli accessi in piscina. Adesso si torna a 5mq di spazio a persona nelle piscine. Il Comitato Tecnico Scientifico lo ha comunicato la settimana scorsa e la sottodegretaria con delega allo sport Valentina Vezzali lo ha annunciato in un tweet: “Il CTS ha accolto la mia richiesta di ridurre l’indice di affollamento nelle piscine da 7mq a 5mq.
I pareri del comitato tecnico scientifico
E così il Dipartimento dello Sport dovrebbe aver aggiornato da lunedì le linee guida. Contento anche il presidente FIN Paolo Barelli. Soddisfatto anche dal fatto che Vezzali si sia dimostrata aperta a recepire le richieste di un settore in ginocchio. I problemi però non sono ancora tutti risolti, ci ricorda Barelli. Ad esempio chi ha più di 12 anni e non è ancora riuscito a farsi il vaccino deve obbligatoriamente fare un tampone. Questo per le iscrizioni alle società di nuoto è un bel problema che comporta una diminuzione importante a livello di numeri.
La situazione rimane abbastanza drammatica
Bisogna mantenere l’ottimismo ma anche uno sguardo lucido e obiettivo sulla situaizone. Non dimentichiamoci delle società che sono fallite. Ma anche i molti gestori di impianti che stanno ancora aspettando i ristori economici e le agevolazioni fiscali che li aiutino a sistemare il bilancio dopo le enormi perdite dovute alle chiusure “infinite”. Per recuperare, sostiene Barelli, c’è bisogno dell’aiuto del Governo . Non bisogna dimenticare che si è perso un intero biennio di giovani atleti e corsi di nuoto.
La paura di Barelli, non solo sua, è che i successi olimpici e paralimpici del nuoto possano far dimenticare che c’è ancora bisogno di tante risorse per un settore dello sport che garantisce a tutti l’accesso all’attività motoria ma anche per formare i campioni di oggi e di domani. Quindi bene per i 7mq a persona ma non dimentichiamoci che bisogna ancora combattere perché questo provvedimento sia solo il primo di molti che riescano a dare di nuovo dignità a uno sport che se la merita: il nuoto.