Essere il babbo o la mamma di un nuotatore non è facile. Se lo fosse avremmo il quadruplo dei nuotatori rispetto a quelli che abbiamo adesso 🙂 . Il genitore di un nuotatore agonista deve essere altruista, amorevole, scrupoloso e investire moltissimo nel tempo con suo figlio perché questo possa ottenere risultati nello sport. Quanti genitori se ne starebbero seduti su una tribuna calda e soffocante in un’atmosfera al cloro, cronometrando i tempi per il piacere di vedere il proprio figlio nuotare? E del resto quanti figli preferirebbero stare davanti a un televsiore a giocare e Minecraft o Game of War anziché nell’ambiente inospitale di cui sopra, faticando come dei disperati dietro a vasche e tempi?
Queste sono alcune delle sfide a cui ti mette di fronte il Nuoto (come anche tanti altri sport). E tu, come genitore, quali sfide pensi di dover affrontare per fare in modo che tuo figlio si diverta nuotando e possa godere dei benefici di questo sport?
A ogni nuotatore, di qualsiasi età esso sia, viene detta una cosa appena approda al Race Club. È più importante divertirsi che vincere un oro Olimpico. Ovviamente quando dico questa cosa mi assicuro che i genitori siano vicini e possano ascoltare bene! La verità è che questo messaggio è più diretto ai genitori che all’allievo.
Spesso i genitori sono un tantinello troppo zelanti nel loro desiderio di vedere il proprio figlio primeggiare. Benché essi vogliano sicuramente il meglio per lui, i loro incoraggiamenti, avvertimenti e critiche possono avere l’effetto opposto a quello sperato.
Alle orecchie del bambino quelle parole suoneranno molto spesso come un pressante e ansiogeno sprone a primeggiare sugli altri. La carriera di un nuotatore abdrebbe vista come una maratona e non come uno scatto. Se un nuotatore rimane sotto pressione per troppo tempo (sia da parte dei genitori che dell’allenatore) spesso finisce con l’abbandonare il nuoto. E anche se così non fosse, il nuoto cessa di essere divertente. In entrambi i casi non si otterranno risultati.
Ho imparato un sacco sulla genitorialità da bordo vasca grazie a mia madre. mio padre era un chirurgo ortopedico quando non esistevano smartphone. Lo chiamavano 24 ore su 24 ed era sempre attaccato al telefono. Era molto raro che venisse a vedere le mie gare di nuoto. Era mia madre ad accompagnarmi ad allenamenti e meeting. E raramente mi diceva qualcosa in proposito, ma quando lo faceva erano sempre cose positive! Prima di ogni gara mi diceva sempre “ricorda di divertirti”. Dopo ogni gara, che fosse andata bene o male, mi abbracciava e mi diceva che mi voleva bene. E, alla fine, quelle erano l’unico sprone di cui avessi bisogno.
Mia moglie Mary ed io abbiamo avuto 6 figli (3 ragazzi, 3 ragazze)…tutti nuotatori! Com’è ovvio era lei a portarli ad allenamenti e gare. All’inizio, da ragazzini, tutti cominciarono a sbandare per i videogiochi, allora puntai i piedi.
“Farete tutti qualche sport” dissi loro. “Non m’importa quale ma farete uno sport.” Ero proprio naïve.
“Mi prendi in giro?”, mi interruppe Mary, che aveva ascoltato la conversazione. “Pensi che io mi metta ad accompagnare ognuno di questi sei a uno sport diverso? Che credi che sia, una tassista? C’è un ottima squadra di nuoto vicino casa, ecco dove andranno”.
Ognuno dei miei sei figli ha una diversa motivazione e un diverso livello di passione per il nuoto ma io e mia moglie abbiamo sempre utilizzato il sistema di incoraggiamento di mia madre. Nonostante i livelli di successo ottenuto siano diversi, alla fine tutti, in linea di massima, si sono sempre divertiti in piscina. Il nuoto ha insegnato loro molte importanti lezioni di vita.
Il mio consiglio per i genitori è di fare lo stesso. Quando sentite l’impulso di criticare vostro figlio per un errore banale o ovvio, mordetevi la lingua e tenete la bocca chiusa. Lasciate che l’allenatore alleni. Il vostro ruolo è di supporto emotivo. Se volete che vostro figlio si diverta e abbia la possibilità di avere successo e mantenga per sempre la voglia di nuotare (tra scuole nuoto e Master il nuoto abbraccia una fascia di età degli utenti che è di 100 anni!), allora vi basterà ricordare due semplici frasi ‘divertiti’ e ‘ti voglio bene’. Il resto verrà da solo, se deve.
Gary Hall Sr.
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