Nuoto, Spostamenti del Calendario Agonistico. Ecco chi ci guadagna e chi ci perde
Che è successo finora? È successo che la FINA (Federazione Internazionale Nuoto) organizzerà un Campionato del Mondo “straordinario” a Budapest a giugno per raggiungere quattro titoli mondiali in quattro anni. Da qui al 2025. Questo a seguito del rinvio dei mondiali di Fukuoka che erano previsti per maggio 2022 ma che ora sono stati posticipati a luglio 2023. Ovviamente a causa della pandemia. L’edizione di Doha è stata spostata a gennaio 2024 (all’inizio dell’anno che vedrà anche disputare le Olimpiadi).
Questo significa che le gare di livello mondiale in vasca lunga saranno a giugno 2022, luglio 2023, gennaio 2024 e luglio 2025. A Budapest si gareggerà dal 18 giugno al 3 luglio. Quindi sarà la volta dei Giochi del Commonwealth che inizieranno il 29 luglio a Birmingham. Seguiranno i Campionati Europei di Roma dall’11 agosto.
Per dare un’idea di cosa questo voglia dire prendiamo come esempio un nuotatore top: Adam Peaty. Potrà tentare di accaparrarsi tutte le medaglie visto che le tre gare sui 100m Rana saranno concentrate in sole sette/otto settimane? E per fare un esempio nostrano, riuscirà Gregorio Paltrinieri a cimentarsi in piscina e in acque libere in due gare importanti, in quel ristretto lasso di tempo, ottenendo i risultati che avrebbe ottenuto altrimenti?
E c’è pure la ISL – Lega Nuoto
In un comunicato stampa FINA dichiara: “Il primo ministro ungherese Viktor Orbán e il presidente della FINA Husain Al-Musallam hanno annunciato oggi un accordo per lo svolgimento di Campionati del mondo FINA dal 18 giugno al 3 luglio 2022 a Budapest.
L’accordo garantisce agli atleti un campionato mondiale nell’estate del 2022. L’accordo è stato raggiunto dopo l’approvazione dell’Ufficio della FINA. FINA e le principali parti interessate del Comitato Organizzatore di Fukuoka 2022 hanno concordato congiuntamente la scorsa settimana di spostare i Campionati Mondiali FINA dal 13-29 maggio 2022 al 14-30 luglio 2023 a causa degli attuali impatti sulla salute della variante Omicron COVID-19 e delle misure pandemiche attualmente in vigore in Giappone”.
Il presidente di FINA, Al-Musallam, ha dichiarato: “Stiamo trovando le migliori soluzioni alla pandemia e l’annuncio di oggi è un passo importante in questo processo. FINA riconosce che la pandemia si sta evolvendo in modo diverso a seconda di tempo e luogo.
Siamo estremamente fortunati ad avere come partner impianti che condividono la nostra passione per gli sport acquatici e hanno la volontà, la capacità e la flessibilità per organizzare l’evento più prestigioso della FINA. Con quattro Campionati del Mondo FINA e i Giochi Olimpici di Parigi 2024 nei prossimi quattro anni, stiamo massimizzando le opportunità di gare per gli atleti (???)”.
Vincitori e vinti dei Campionati Mondiali di Budapest appena aggiunti
OK, ora inspira, espira e spera che non ci siano più cambiamenti di programma legati al COVID. Il mondo del nuoto ora sa quale sarà la competizione più grande del mondo quest’anno. Ma i Mondiali di Nuoto di Budapest saranno accolti in modo diverso in tutto il mondo. Qualche esempio.
Chi ci guadagna
Gli Stati Uniti secondo me hanno da guadagnarci. Quando sembrava che non ci sarebbero stati Campionati del Mondo, gli americani erano l’unica grande nazione di nuoto senza una competizione principale. Infatti non erano inclusi nei Campionati Europei, né nei Giochi del Commonwealth o nei Giochi asiatici. I Campionati Pan Pacifici erano già stati cancellati per quest’anno, ma gli altri tre paesi che vi avrebbero partecipato,Australia, Canada e Giappone, avevano tutti anche altre grosse gare in programma.
Ora, gli americani sanno che quest’anno si concentreranno su un campionato del mondo, proprio come per la maggior parte degli anni che seguono le Olimpiadi. Torneranno alla Duna Arena dove hanno dominato nel 2017 (Caeleb Dressel con sette medaglie d’oro, Katie Ledecky tre medaglie, la squadra ha conquistato 38 medaglie totali).Quindi per gli USA sostanzialmente il programma è normale per il 2022.
Forse ci guadagneranno qualcosa anche Ahmed Hafnaoui, Bruno Fratus e Fernando Scheffer che quest’anno erano rimasti fuori dalle gare.
Chi ci perde
Gli altri. Nuotatrici e nuotatori di Australia, Europa, Cina, Canada, Russia, Giappone, etc erano sicuramente contenti di un’estate di gare più rilassata dopo la lunga preparazione verso i Giochi Olimpici in ritardo causa pandemia. Ora i piani sono di nuovo scombinati. I Giochi del Commonwealth e i Campionati Europei rimangono in programma per circa un mese dopo i Mondiali, con i Giochi asiatici che seguiranno a settembre.
Cosa faranno nuotatori e nuotatrici di queste nazioni? Cercheranno di concentrarsi sia sui Mondiali che sui successivi campionati regionali? Alcuni di loro salteranno del tutto i Mondiali? In che modo cercare di concentrarsi su due incontri internazionali consecutivi potrebbe influenzare le loro prestazioni?
Forse una, scontentissima, risposta (e un sentire che supponiamo comune) la possiamo trovare nel comunicato della federazione nuoto inglese: British Swimming ha affermato che avrebbe valutato le prestazioni, le implicazioni logistiche e finanziarie di questi spostamenti di calendario. “Siamo anche molto consapevoli che questo rappresenterà una sifda per il benessere di atleti e staff. Lavoreremo con loro per determinare il modo migliore per andare avanti attraverso questa sequenza illuminante di opportunità di competizione di alto livello, non solo tra giugno e agosto di questa stagione, ma fino al 2025”.
La lega nuoto
Ma a soffrire di più di questa decisione, secondo alcuni, sarebbe l’ISL, che ha programmato il suo inizio stagione attraverso il Nord America per i quattro fine settimana di giugno e il primo fine settimana di luglio. Gli ultimi due di questi incontri si sovrapporrebbero esattamente ai Campionati del Mondo. I Mondiali sarebbero senza dubbio una priorità più alta per la maggior parte dei nuotatori professionisti.
L’ISL cerca dimetterci una pezza mettendo sotto contratto i nuotatori, almeno questo è quello che sembra dalle novità organizzative della stagione 4. Ma a mettersi contro i mondiali di nuoto il rischio è di iniziare la stagione senza moltissimi atleti di alto livello. Che poi sono quelli che hanno dato maggior visibilità alla lega nuoto.
In conclusione?
Tutta la faccenda in definitiva ruota attorno al fatto che un campionato del mondo che si svolge un mese dopo rispetto a quanto programmato crea conflitti con numerose altre competizioni internazionali e pone gli atleti in una situazione difficile.
Ovviamente il lato positivo è che la situazione è un effetto collaterale del rinvio dei Giochi Olimpici correlato al COVID e non accadrà più. Forse dopo le Olimpiadi del 2024 a Parigi tutto il calendario delle gare di nuoto si normalizzerà di nuovo. L’auspicabile pianificazione e coordinamento tra i principali organi di governo del nuoto (inclusa l’ISL) dovrebbe intanto esistere e poi essere molto efficace.
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