
Supera le 200.000 Firme la petizione Anti-Olimpiadi
La petizione giapponese online per annullare le Olimpiadi continua a raccogliere firme. Al momento pare si siano superate le 200.000 secondo un rapporto di Inside the Games. La petizione, come puoi leggere nel nostro precedente articolo, avviata da Kenji Utsunomiya, è originata dall’ondata di paura diffusa tra la gran parte della popolazione dovuta all’enorme aumento dei casi di covid in Giappone.
Molte città, inclusa Tokto, al momento sono in stato di emergenza mentre i vaccini non sono facilmente disponibili. Secondo la petizione anti-Olimpiadi, se avessero luogo i Giochi 2021, l’attenzione mediatica sarebbe su quell’evento e non sull’emergenza pandemica in corso e sulla salute dei cittadini giapponesi. Secondo Kenji non ci sarebbero le condizioni per far svolgere in sicurezza le Olimpiadi, che dovrebbero essere “un festival di pace che non avrebbe lo stesso significato se fatto in una simile situazione”.
Che ne pensa la nuotatrice giapponese Rikako Ikee
I social hanno chiesto cosa ne pensa anche alla nuotatrice Rikako Ikee, assurta alle cronache nazionali perché si è qualificata alle Olimpiadi dopo aver sconfitto la leucemia. Di fronte al fatto che l’80% degli abitanti di Tokyo sembra contrario ai Giochi Olimpici è stato chiesto a Rikako cosa ne pensasse.
Scrive in risposta Ikako su Twitter: “Noi atleti abbiamo lavorato molto duramente per far parte delle Olimpiadi. Ma credo sia naturale questa reazione da parte dei cittadini. Condivido il vostro desiderio di uscire il più velocemente possibile da questa oscura pandemia, ma caricare questo fardello sulle spalle dei singoli atleti è molto difficile”.
“Ho una malattia cronica e, che i Giochi si tengano oppure no, vivo ogni giorno con l’ansia di poter essere contagiata. Io e gli altri atleti accetteremo quello che ci riserva il futuro, che le Olimpiadi si svolgano oppure no. E di sicuro continuerò a lavorare duro. Se dovessero venir annullate farò del mio meglio per la prossima edizione dei Giochi Olimpici!”.