A dispetto delle intenzioni e delle proclamazioni ufficiali e, aggiungerei, alla faccia di De Coubertin, le olimpiadi stanno diventando sempre più un campo di scontri in cui, sconfessato ed esorcizzato, lo spirito nazionalistico ha gran parte.
E se proprio a Helsinki se ne parla è perchè proprio adesso nel 1952 fa la sua apparizione olimpica la Russia!!!
Scrive Jean Meynaud in “Sport et Politique” che “ognuno sa che tutta la politica sportiva dell’Urss è fondata sulla ricerca della supremazia mondiale in tutte le branche dello sport, mentre gli Stati Uniti, specialmente nel dominio dell’atletica e del NUOTO, non sono per nulla decisi a cedergliela“. Osservazione che va in gran parte mitigata, ché altri protagonisti si sono poi affacciati alla ribalta (quando Meynaud scriveva -nel ’66- le due Germanie, e in particolare la Repubblica Democratica Tedesca, erano appena agli inizi dello sviluppo del loro programa sportivo e non avevano ancora avuto modo di presentarsi singolarmente alla sfida olimpica), ma che sostanzialmente riflette una situazione di fatto:
basta far scorrere lo sguardo sul medagliere olimpico per accorgersi come la politica sportiva russa miri a colmare al vertice i vuoti in tutte le specialità, mentre quella statunitense punti sul prestigio che le può derivare dal primato assoluto e incontrovertibile nelle due specialità fondamentali delle olimpiadi: l’atletica e il NUOTO, appunto.
Ma il primo e più confortante spettacolo lo diede il pubblico. Chi era abituato al pubblico distratto e spesso indifferente di Londra, fu sorpreso:
in mattinate dedicate soltanto a fasi eliminatorie, si scorgevano sugli spalti 40.000 e più spettatori. Nel NUOTO, scontato il successo degli americani, si attendeva il ritorno dei giapponesi e anche se essi non riuscirono a vincere nessuna medaglia d’oro, furono però in quasi tutte le gare gli avversari più accaniti.
Nei 1500 metri stile libero la lotta si restrinse ben presto a tre concorrenti, un americano, Ford Konno, un nipponico, Shiro Hashizume, e un brasiliano, Tetsuo Okamoto: tre giapponesi autentici, anche se due naturalizzati.
Se poi aggiungiamo che i 100 metri dorso furono vinti da un altro americano, dal nome per lo meno esotico di Yoshinobu Oyakawa, allora possiamo ben dire che il nuoto giapponese fu davvero vitale e vittorioso a Helsinki.
E infatti nella staffetta 4×200 le due scuole delle due sponde del pacifico si diedero battaglia fierissima, resa più incerta e drammatica dalla diversa impostazione tattica: i giapponesi partirono con gli uomini più veloci, mentre gli americani fecero l’opposto. Quando Konno diede l’ultimo cambio a McLane, questi aveva solo più 7/10 di secondo di ritardo sul rivale. Il più veloce degli americani non ebbe difficoltà a superare il più lento dei giapponesi, Tanikawa, di oltre tre secondi. Australiani, tedeschi e francesi si inserirono nella lotta e l’adolescente transalpino Jean Boiteux sorprese tutti nei 400 stile libero battendo il favorito Konno con un tempo mai prima realizzato in vasca da 50m.
Forse il segreto stava nel consenso, strappato al padre prima della finale, di lasciargli sposare, se vincitore, la ragazza amata. Papà Boiteux quando vide il figlio toccare per primo la sponda, non poté attendere più, si buttò vestito nella vasca e si saziò di abbracci.
Nuoto Femminile e Bud Spencer
Nel nuoto femminile sugli scudi le ragazze magiare: tutti i titoli, ad eccezione di quello dei 100 dorso, (che andò a una ragazzina sedicenne del sudafrica, Joan Cynthia Harrison), sono loro. Sportivamente una grande nazione, un popolo di generosi, leali combattenti.
Se la picccola Finlandia deve abbassare le armi, la piccola ungheria ne prende il posto ed è terza, dietro gli “irraggiungibili”: 15 medaglie d’oro, 9 d’argento, 15 di bronzo. In acqua era sceso anche un certo CARLO PEDERSOLI (per i 100m stile libero), che era stato il primo italiano ad andare sotto il minuto sulla distanza. A Helsinki arrivò in semifinale, di più non poteva.
Ma tuttavia di tutti i reduci della XV Olimpiade è ancor oggi certo il più noto, anche se sotto un diverso nome: quello di Bud Spencer, il simpatico gargantuesco ribaldo, distributore di enormi sganascioni in tanti film degli anni recenti, da “lo chiamavano trinità” a “piedone lo sbirro” e molti altri.
UOMINI
100 metri stile libero
1-Scholes USA 0:57.4 |
400 metri stile libero
1-Boiteux FRA 4:30.7 |
1500 metri stile libero
1-Konno USA 18:30.3 |
200 metri RANA
1-Davies AUS 2:34.4 |
100 metri DORSO
1-Oyakawa USA 1:05.4 |
|
4×200 metri stile libero
1-Stati Uniti 08:31.1 |
DONNE
100 metri stile libero
1-Szoke UNG 1:06.8 |
400 metri stile libero
1-Gyenge UNG 5:12.1 |
4×100 metri stile libero
1-UNGHERIA 4’24″4 |
200 metri RANA
1-Szekely UNG 2:51.7 |
100 metri DORSO
1-Harrison SAF 1:14.3 |
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