L’Europa Femminile a Tokyo: Storie di Nuotatrici

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    Foto:Staccioli/DBM

    L’Europa Femminile a Tokyo: Storie di Nuotatrici

    Ecco qualche riflettore puntato sulle migliori nuotatrici europee che vedremo in gara alle Olimpiadi di Tokyo 2021 che iniziano domani con le batterie eliminatorie. Ti ricordo che potrai seguire la cronaca testuale delle gare nel nostro articolo Nuoto, Diretta delle Olimpiadi di Tokyo 2021 (risultati, commenti e link utili).
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    La Divina. La Fede. Le leonessa Veneta.

    Diciassette anni dopo aver vinto l’argento nei 200 Stile al suo debutto Olimpico (Atene 2004), Federica Pellegrini sarà alla sua ultima Olimpiade, come dichiarato in precedenza, all’età di 32 anni. Ci sono stati alti e bassi nella sua carriera ma è davvero una delle più grandi di sempre.

    Ci fu la grande delusione del quinto posto nei 400 Stile a Pechino 2008, solo per ritornare in vasca per disintegrare il record dei 200 con 1’55″45 prima di andare a vincere l’oro. Quattro anni dopo a Londra ci furono il quinto posto sia sui 200 che sui 400 e a Rio nel 2016 un quarto posto nei 200. Ma la Divina non si è fatta certo scoraggiare e nel 2017 ha vinto i 200 Stile ai Mondiali di Budapest davanti alla Campionessa Olimpica Katie Ledecky.

    Pellegrini ha otto medaglie consecutive nei 200 ai mondiali. È stata la regina indiscussa del Foro Italico ai mondiali del 2009, con la folla che gridava il suo nome dopo che aveva piazzato i record del mondo sia nei 200 che nei 400. Il primo che ancora resiste anche se Ariarne Titmus si sforza di infrangerlo.

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    E ora Federica che farà?

    Potrà Federica Pellegrini (che compirà 33 anni il 5 di Agosto) vincere la sua terza medaglia Olimpica e secondo titolo dopo 17 anni da quella prima volta? Il suo personale in costumoni da gara in tessuto è 1’54″22, fatto nel 2019 a 30 anni, 10 anni dopo la sua doppietta usando i super costumoni. Contrariamente a quanto qualcuno potrebbe pensare non gira tutto intorno a Titmus e Ledecky e molte cose potrebbero influire su queste batterie del 26 Luglio.

    Pellegrini dovrà essere al suo meglio ma le variabili sono molte. Le australiane saranno in forma come alle qualificazioni in patria? Federica Pellegrini innesterà il turbo lasciando indietro le altre negli ultimi 50? Oppure userà una tattica diversa? E le giovanissime tipo la 14enne Summer McIntosh potrebbero riservare sorprese assurde? E che dire di Barbora Seemanova, la nuotatrice ceca che è finita sul podio più alto ai campionati europei con il record nazionale?

    Qualsiasi cosa succeda, quel che è certo è che Federica Pellegrini si ritirerà come una delle nuotatrici più influenti di sempre e un idolo rispettato da tutti.
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    Femke Heemskerk ha vinto il suo primo titolo individuale a 33 anni, agli scorsi Europei. Molto a lungo era stata lontana da un podio internazionale dopo il 2006. Un effetto di questa vittoria è la conseguenza tattica che ha sulle nuotatrici con minore esperienza.

    Tra queste c’è Freya Anderson da smepre ispirata dai risultati di Heemskerk che le ha insegnato che il successo può anche non arrivare nell’immediato. Il tempo di Heemskerk di 53″05 è il 19esimo del mondo quest’anno e di soli 0.02 secondi oltre il suo migliore di stagione fatto al Sette Colli (53″03).

    L’australiana Emma McKeon è in cima alla classifica con 52″19 davanti alla compagna di squadra Cate Campbell e il suo 52″43. Ma riusciranno a mantenere questi tempi? A parte Heemskerk, Ranomi Kromowidjojo ha costantemente migliorato e agli Europei ha piazzato un 23″97 nei 50 Stile che le sarebbero valsi l’oro Olimpico nel 2012. La trentenne è terza in classifica e un podio Olimpico nove anni dopo il suo primo è decisamente una possibilità.

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    E Sarah Sjostrom volerà ancora?

    Della Sjostrom si è sentita la mancanza agli Europei. Tutto in conseguenza del suo infortunio al gomito di Febbraio scorso. Ha fatto il suo rientro in gara al Mare Nostrum nello Stile e nei 50 Farfalla. Al Trofeo Sette Colli di Roma Sjostrom nei 50 e 100 Stile ha piazzato un 24″25 e un 53″47 nonché 57″65 nei suoi primi 100 Farfalla dall’infortunio (gara in cui è campionessa Olimpica). Si è iscritta a tutte e tre le gare ma è davvero difficile fare una previsione.

    La questione è: quanto stress potrà sopportare il suo gomito dopo la riabilitazione? Batterie, semifinali e finali? La concorrenza è spietata ma Sarah è una bestia da gara. Il suo incredibile record del mondo nei 50 Farfalla (24″43) risale ai nazionali del 2014. Sappiamo che può fare una gara incredibile anche a sorpresa ma c’è l’incognita del rientro e della gestione fisica ma anche mentale del recupero post infortunio.

    Le Regine Italiane della Rana

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    Arianna Castiglioni è in staffetta ma non nelle gare individuali di Rana. Questo nonostante sia andata più veloce di Benedetta Pilato agli assoluti. Ci sarà anche Martina Carraro. Castiglioni ha vinto il bronzo nei 100 Rana agli Europei dietro la svedese Sophie Hansson e davanti alla Carraro che si è presa il bronzo alla Duna Arena.

    L’accoppiata italiana era nei due posti più alti dopo le batterie, Castiglioni prima in 1’05″98 e Pilato terza pari merito con Hansson in 1’06″34. Al Sette Colli Castiglioni ha piazzato un record italiano di 1’05″67, abbassando il precedente (di Carraro) che era di 1’05″86. Anche Pilato sotto in 1’05″84. Tutto questo ha fatto sì che in classifica 2021 Castiglioni fosse quarta dietro Lilly King (1’04″72), Lydia Jacoby (1’05″28) e Annie Lazor (1’05″37).

    Benedetta pilato ha davanti un’intera carriera essendosi già accaparrata il record del mondo ed europeo, anche se in una specialità che non c’è alle Olimpiadi, i 50 Rana. Carraro è bronzo sia europeo che mondiale. Qualsiasi cosa accada a Tokyo l’Italia ha una rosa di possibilità enorme per primeeggiare nella Rana, non solo femminile (vedi Nicolo Martinenghi). Riusciremo a sottrarre lo storico titolo di nazione di Ranisti ai Giapponesi?

    Cosa farà Katinka Hosszu alla sua quinta Olimpiade?

    Katinka Hosszu non è l’unica ungherese che vedremo a Tokyo alla sua quinta Olimpiade. Evelyn Verraszto e Zsuzsanna Jakabos sono al quinto passaggio ai Giochi. Anche Hosszu come Pellegrini ha avuto alti e bassi ed ha iniziato con Atene 2004. Allora finì trentunesima nei 200 Stile (che avevano visto in gara sia la Pellegrini che Mel Marshall, adesso allenatrice del campione Olimpico Adam Peaty).

    Un anno dopo le Olimpiadi di Pechino  divenne campionessa del mondo nei 400 Misti e bronzo nei 200 con il record europeo di 2’07″46.  Dopo alcune Olimpiadi sfortunate Hosszu considerò la possibilità di ritirarsi ma non lo fece. Continuò a gareggiare a un ritmo talmente serrato che si guadagnò il soprannome di ‘Iron Lady’.

    Il suo allenatore e marito, Tusup, le stette accanto fino a Rio 2016. Anno del riscatto. Un’incredibile prestazione per il suo record del mondo nei 400 Misti con 4’26″36. Il divorzio dal marito fu una battuta di arresto l’anno seguente.  Agli europei 2018 disse che si allenava da sola. Con una grande forza superò anche questa e vinse i Misti ai mondiali 2019 per la quinta volta.

    Agli Europei 2021 di nuovo oro nei 400 e bronzo nei 200 dopo che per 5 volte consecutive si era aggiudicata il primo posto. Anastasia Gorbenko ha fatto la storia come prima donna israeliana a vincere un titolo europeo, argento all’inglese Abbie Wood. Arriva a Tokyo trentaduenne e gareggerà in entrambi i Misti, nei 200 Farfalla e nei 200 Dorso. Veramente una Lady di Ferro.

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