Sono stato spinto a scrivere questo post dopo aver parlato con la mia amica Sara che è una appassionata nuotatrice Master e soprattutto una ranista. Sara temeva una gara di 200 Rana perché il fine settimana precedente aveva nuotato una gara estremamente faticosa nella quale era partita davvero a mille, trovandosi poi in estrema difficoltà verso la parte finale della gara.
Per la gara della settimana successiva il suo allenatore le ha dato alcuni consigli. Sara ha nuotato la sua gara di Domenica e, con sua grande sorpresa ed esaltazione, ha notato di essere ben otto secondi più veloce (davvero un’enormità) rispetto alla settimana prima e ha stabilito un nuovo tempo migliore. Ma il cambiamento più grande è stato il modo di percepire l’andamento della gara. Sara è rimasta scioccata da quanto ha sentito di aver faticato meno rispetto alla volta precedente.
Che cosa è cambiato tra la prima e la seconda settimana? Per dirla semplicemente, ha smesso di “lottare contro l’acqua!”
Potenza, forza e propulsione sono importanti nel nuoto, ma ridurre l’attrito e la resistenza è altrettanto importante. Sara ha fatto proprio questo nella sua seconda gara. Vediamo nello specifico come.
Due cose:- Si è concentrata sullo scivolamento prolungandolo (contando due tra una bracciata e l’altra). Questo l’ha aiutata a tenere i fianchi più in alto e di conseguenza ad allungare la distanza per bracciata.
- Sara ha cercato di nuotare con meno foga e potenza per i primi 100 metri della gara. Questo l’ha aiutata a concentrarsi su una nuotata più fluida ed efficiente.
Sara si è accorta che nuotava in modo molto più efficace quando si concentrava sullo scivolamento e su una trazione più fluida anche se meno potente. Teneva il suo corpo molto più elevato in acqua così da prolungare il momento dello scivolamento tra due bracciate. E riduceva ulteriormente l’attrito resistendo al desiderio di spingersi attraverso l’acqua utilizzando bracciate di sola potenza.
Questi pochi e piccoli cambiamenti, che hanno influito positivamente sull’efficacia dello stile, hanno portato ad un sostanziale miglioramento dei tempi dell’atleta. Lo stile di Sara è un ottimo esempio di come la riduzione dell’attrito conseguente a una nuotata più fluida possa migliorare in maniera sostanziale la velocità di un nuotatore senza che vi siano miglioramenti in forza o resistenza.
Spero di poter aggiungere altri post a questa serie “non opporti all’acqua!” esaminando altri concetti specifici. Ci sono ottimi esempi per ogni stile e cercherò di sviscerare il più possibile l’argomento, che ritengo sia di importanza cruciale!
Articoli Simili:
E infine la quarta fase dell'esercizio per imparare bene la virata aperta. https://www.youtube.com/watch?v=WSfcYILZL4k Perché farlo: Nella fase tre ti è st...
L'abilità di partire, efficacemente e velocemente, dal blocco è obiettivo comune per tutti i nuotatori. Il solito "A postooooo... via!" può rapidamente dive...
I muscoli che usi nel nuoto, per ogni Stile Non è una novità che nuotatori e nuotatrici mantengano i loro fisici al massimo della forma con allenamenti in pa...
La serie di oggi vi offre l'opportunità di migliorare le virate… portando le ginocchia al petto! Prima visualizzate bene le virate dando un'occhiata a questi...
Esercizi a secco - flessibilità delle caviglie Stanco di sentirti le gambe sfatte a ogni allenamento? Qui goswim ci propone un esercizio di 5 minuti che aiut...
Lo stato dell'arte dei contavasche automatici! Orologi che, grazie ad accelerometri avanzati riescono a contare vasche, bracciate e quant'altro, in automatico, ...
Oggi inseriamo di nuovo una mini serie di 300m (ve la ricordate? Per vederla inserita in un allenamento eccola qua: "dai la cera, togli la cera"?) che è ottima ...
Impara a collegare il braccio che esegue la trazione al braccio che recupera in modo da avere un'altra freccia al tuo arco per migliorare lo stile libero. ...