Una grande partenza a Dorso è anche esteticamente bella da vedere. L’ho sempre assimilata nella mia mente alla visione di un delfino che salta o a un tuffo di David Boudia quando totalizza un bel 10: non vedi schizzi e non senti “splash”.
Il dorsista si deve lanciare anche in alto, non solo all’indietro
Al contrario di quel che succede quando si parte da sopra il blocco, il dorsista inizia la gara “più in basso”. Le forze gravitazionali, però, sono ancora importanti, quindi per avvantaggiarsene il dorsista deve lanciarsi anche verso l’alto e non solo all’indietro per raggiungere la velocità massima in partenza. Per lo stesso motivo è bene evitare di “trascinare” in acqua una qualsiasi parte del corpo. Esso necessita di essere completamente fuori dall’acqua alla partenza.
Il corpo è inarcato all’indietro e completamente fuori dall’acqua
Se si potesse congelare il dorsista al punta più alto della fase di partenza vedremmo i piedi e le mani molto vicini all’acqua, il sedere a una sessantina di centimetri dalla superficie e il corpo a formare una forma ad U capovolta. In altre parole il corpo è inarcato all’indietro e completamente fuori dall’acqua.
Prendi posizione e sollevati finché le chiappe non sono proprio sulla superficie
Per raggiungere quest’altezza, che potremmo definire straordinaria, il nuotatore deve partire da una posizione il più alta possibile. Quando prendi posizione dovresti sollevare il corpo finché il sedere non arriva alla superficie dell’acqua (o appena sopra). Questa posizione è più facilmente raggiunta se le dita dei piedi sono molto vicine alla superficie.
Che cosa sanno Missy Franklin e David Plummer
Subito dopo l’elevazione del corpo la schiena deve essere dritta e il mento bene in alto invece che vicino al petto. Alcuni dorsisti preferiscono tenere il sedere più lontano dal muro rispetto alla testa, altri si posizionano più in verticale. Posizionarsi così richiede un certo sforzo, proprio come se stessi eseguendo un sollevamento alla sbarra. E c’è anche il rischio di uno scivolamento dei piedi considerato il peso addizionale del corpo fuori dall’acqua. Dorsisti di calibro mondiale come Missy Franklin e David Plummer sanno di cosa si parla visto che un contrattempo del genere è capitato loro rispettivamente ai Giochi Olimpici e ai Campionati Mondiali.
Piedi scivolosi?
Molto del rischio dello scivolamento dei piedi è stato diminuito dalla piastra regolabile con grip approvata dalla FINA e utilizzata nelle competizioni più grandi.
L’opzione della sbarra blocco verticale o orizzontale
Quando si ha l’opzione di scelta sulla sbarra del blocco di partenza, tra verticale e orizzontale, molti dorsisti di livello scelgono la presa della parte verticale. Quelli che preferiscono la sbarra orizzontale scelgono sempre quella più in alto e non quella più in basso.
Al suono del beep
Una volta presa la posizione sollevata, al suono del BEEP il nuotatore lancia le braccia ed estende la testa all’indietro come se stesse guardando al contrario verso la fine della vasca. Lo slancio delle braccia e della testa si accoppiano in un movimento che aumenta la forza di spinta dei piedi nella spinta del corpo all’insù e all’indietro. Con la schiena completamente arcuata il nuotatore evita il contatto con l’acqua in modo che siano le mani ad entrare per prime e raggiungere così una maggiore velocità all’ingresso. Le mani dovrebbero essere unite insieme, polso su polso, in modo da formare una solida streamline (posizione di scivolamento).
Prima che le mani entrino in acqua
Proprio prima che le mani entrino in acqua la testa comincia ad alzarsi e la schiena a raddrizzarsi per evitare di andare troppo in profondità. Siccome il tallone è la prima parte del piede ad entrare in acqua esso deve essere rilassato e in posizione di flessione plantare (piede a punta) per creare il minor attrito possibile.
Sottacqua
una volta che il corpo è sott’acqua inizia la vera e propria gara a dorso con la battuta di gambe a delfino in immersione. In effetti nelle gare su distanze brevi, la maggior parte della gara si nuota in immersione piuttosto che sulla superficie. più è veloce la battuta di gambe e migliore è lo start. Siccome il nuotatore di solito va più a fondo con la partenza a dorso rispetto a quella a Stile Libero, il numero minimo di battute di gambe a Delfino per arrivare alla rottura dell’acqua di solito è di almeno 5 o 6 e porta al raggiungimento della linea dei 15 metri con 10 o 12. Chiaro che il numero di colpi di gambe esatto per ragigungere la superficie dopo lo start dipende dalla velocità della battuta di gambe..
Tyler Clary – La saggezza del tappanaso
Sia Missy Franklin che Tyler Clary mi hanno convinto che indossare un tappanaso nel Dorso abbia assolutamente senso. Il motivo è presto detto: con il tappanaso l’aria può rimanere nei polmoni mantenendo il peso corporeo a zero fino alla rottura dell’acqua. Se si espira l’aria il peso del corpo arriva a pesare anche 3,5/4 kg al momento in cui il nuotatore è pronto a riemergere. Un altro vantaggio del tappanaso è che il nuotatore può espirare energicamente proprio prima dell’emersione e non necessiterà di prendere un primo respiro difficoltoso per riempire i polmoni. La prima espirazione veloce permette al nuotatore un’esplosività all’emersione con minore ritardo e una frequenza di bracciata più veloce.
Il modo migliore per migliorare le tue partenze è di esercitarti molto. Magari prima dai un’occhiata agli incredibili start del Campione del Mondo Junya Koga. Al Race Club, dove alleno, spesso facciamo le serie a Dorso iniziando con una partenza anziché con una semplice spinta dal muro, giusto per esercitarci un po’ di più!
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Gary Hall Sr.
10 volte Record del mondo, 3 volte alle Olimpiadi
Portabandiera USA alle Olimpiadi del 1976
e fondatore del Race Club.
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