L’invenzione degli elastici
L’allenamento con elastici non è un’idea nuova. I nuotatori li usano da decenni. Alcuni dei primi elastici erano tubolari in lattice (tipo laccio emostatico, per intendersi). Questi venivano legati ad appigli di bordo vasca, dopo che vi erano state ricavate asole alle estremità, dopodiché l’atleta ci infilava le mani e cominciava ad eseguire gli esercizi di bracciate. Questo tipo di elastico potrebbe essere usato ancora oggi e, teoricamente, sarebbe ancora efficace.
Come succede per ogni buona idea anche gli elastici si sono evoluti un po’. Oggi elastici “pronti all’uso” progettati appositamente per l’allenamento dei nuotatori possono essere acquistati con una certa facilità. Alcuni di questi includono palette o maniglie alle estremità. Alcuni hanno un anima rinforzata per prevenire pericolose “frustate” in caso di strappo. Sono poi disponibili in differenti resistenze e progettati con una maggiore durevolezza rispetto ai comuni elastici tubolari. Proprio grazie alla differenza di allungabilità/resistenza, il nuotatore non avrà bisogno di allungare l’elastico oltre il consentito, il che si traduce in una maggiore funzionalità e in una minore possibilità di rottura.
Perché usare gli elastici da allenamento a secco
La migliore caratteristica degli elastici tubolari è quella di allenare intensamente la forza permettendo al nuotatore di mimare molto da vicino il movimento corretto di ognuno dei quattro stili del nuoto . In linea di massima, più il lavoro a secco si avvicina ai movimenti del nuoto e più sarà possibile utilizzare la forza sviluppata in allenamento al fine di produrre maggior velocità in vasca.
Inoltre una corretta tecnica utilizzata a secco si può tradurre in una corretta bracciata in acqua. Questo perché il lavoro fuori dall’acqua con gli elastici rafforza i pattern di movimento. I nuotatori tendono ad utilizzare uno schema di bracciata a cui si sentono abituati. Quindi è importante che i nuotatori riescano a mimare correttamente lo schema motorio quando utilizzano gli elastici per nuotatori.
Eseguire trazioni scorrette a secco, così come in acqua, causa più danni che benefici poiché le ripetizioni scorrette sviluppano la forza su schemi motori sbagliati. Quelle forme scorrette diventano abitudine anche in acqua.
Perciò non è mai abbastanza ripetere che ogni trazione deve essere eseguita eseguendo correttamente la bracciata. In questo caso è verissimo il vecchio adagio secondo cui “la pratica non rende perfetto – rende permanente”.
Per saperne di più puoi leggere Importanza del potenziamento fuori dall’acqua per i nuotatori oppure il nostro ebook gratuito Allenarsi con gli elastici a secco la guida completa in pdf.
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