Martedì scorso è stata la mia ultima giornata con i miei nuotatori e pensavo una cosa.
Questi nuotatori (cadetti e seniores) hanno già molte delle capacità necessarie per passare al successivo “livello”. Non è più una faccenda di insegnar loro qualcosa quanto ricordare (COSTANTEMENTE) che il modo in cui applicano (mettono in pratica) quelle capacità sarà la chiave di volta della loro possibile carriera natatoria. Ma anche il sostegno dei compagni di squadra ha un peso.
Molte volte nella mia carriera di allenatore ho visto lo “sgomento”. Con i nuotatori più giovani era più legato all’ania di arrivare in orario all’allenamento e di trovare la forza di farlo tutto fino in fondo. Con i nuotatori Juniores, Cadetti e Seniores, che partecipano anche ai campionati nazionali, lo sgomento si sposta spesso sulla prestazione.
Aggrapparsi disperatamente alla velocità – Serie intense, molti, molti scatti anche se brevi. Non un’infinità di recuperi ma abbastanza per permettere ai nuotatori di mantenere un ritmo elevato di lavoro. Ma era una prova di concentrazione più che di resistenza fisica. Quando ti si chiede di andare VELOCE, ancora e ancora, è allora che tutte le piccole cose acquistano importanza. Ed è in questo momento che il pensiero razionale ti deve entrare in testa. SE sei già a conoscenza del fatto che la velocità massima della tua vasca sarà nel momento in cui ti spingi dal muro, razionalmente, dovrai fare di tutto per rimanere agganciato a quella velocità e non diminuirla. Se sei consapevole che la battuta di gambe a Delfino in immersione ti fa muovere in acqua a una velocità maggiore della normale nuotata allora, razionalmente, dovrai fare tutto quel che puoi per assicurarti che quella fase sia perfezionata al massimo, così da sfruttarla al meglio. La stessa cosa vale per l’alzare la testa alla rottura dell’acqua, ti rallenta più che se la tieni giù, di conseguenza, razionalmente, eviterai di respirare per un paio di bracciate dopo la rottura, così da mantenere il più possibile l’abbrivio della battuta di gambe in immersione. Tecniche base da eseguire come se da loro dipendesse la vita. La vita reale magari no, ma la tua vita agonistica può dipendere proprio da questo.
Fallo diventare uno sport di squadra – Ci sono momenti nella pratica del nuoto in cui rendi di più se fai in modo che chi è intorno a te renda di più. Si può imparare da sport che sono maggiormente “di squadra” rispetto al nuoto. Sostenere i compagni con un po’ di sana competitività. Mentre le basi della tecnica, la streamline, le rotture dell’acqua, l’arrivo, puoi averle ben chiare in testa e nella tua motricità, cos’è che ti fa andare avanti quando sei stanco e distrutto? Quanto riesci a reagire? Incoraggiando i tuoi compagni che si trovano in questi momenti, e venendo incoraggiato, si può innescare più facilmente quella scintilla di determinazione che è utile nei momenti di maggiore pressione.
Sorridi anche se seiaffaticato – Sei un atleta e per massimizzare la tua prestazione devi soffrire. Una volta accettato questo, ogni volta che ti troverai nel bel mezzo di un allenamento estremamente faticoso, sorriderai perché SAPRAI di essere sulla strada giusta. Accetta il fatto che oggi migliorerai perché porterai la tua mente e il tuo corpo in posti in cui non vorrebbero andare.
Sii onesto con te stesso – questo si applica ai nuotatori più giovani e diventa sempre più importante dai ragazzi in sù. Sei grande, sai come si fanno le cose e sai se hai fatto tutto quel che era in tuo potere fare per portare a termine l’allenamento nel modo in cui ci si aspettava che lo facessi.
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