Il galleggiamento secondo il coach Emmett Hines (4)

    Abilità di galleggiamento dinamiche – spinti da qualcuno

    Dopo aver perfezionato le proprie capacità di galleggiamento con braccia e gambe ferme, il passo successivo è di aggiungere i movimenti del nuoto. Ciò deve essere fatto in maniera graduale poiché ogni gradino successivo aggiunge una complicazione. All’inizio ognuna di queste capacità può essere praticata con l’ausilio della spinta da parte dell’istruttore/allenatore. Qualche nuotatore potrebbe beneficiare dell’aiuto di uno dei galleggianti visti in precedenza.

    Propulsione con Sculling (remata): Dopo aver “scivolato” per un momento il nuotatore comincia ad effettuare una remata con le mani, concentrandosi sul mantenere la postura orizzontale acquisita in precedenza durante gli esercizi “statici”. Dai un’occhiata al video qui sotto. Fai attenzione ad allungare bene in avanti le mani, come se avessi le braccia appoggiate sulla superficie curva di un barile, in modo che l’acqua messa in movimento dalla tua remata vada in direzione dei tuoi piedi e non verso il fondo vasca. Direzionare la spinta dell’acqua verso il basso, infatti, tenderebbe a sollevare la tua parte superiore del corpo e di conseguenza ad affondare fianchi e gambe. Puoi anche effettuare la remata partendo da fermo.

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    Propulsione con colpo di gambe: Stavolta invece della remata comincia a battere, senza eccessiva foga, le gambe, dopo un momento di scivolamento. Di nuovo, il punto su cui concentrarsi è il mantenimento della corretta postura orizzontale. Il punto non è andare veloce ma mantenere la postura idrodinamica, il che diventa ovviamente più complesso quando introduciamo la battuta di gambe. L’abilità fondamentale che stiamo cercando di costruire, o di rafforzare, è l’utilizzo del galleggiamento come supporto alla propria nuotata.

    Aggiungere rotazioni: Una volta che il nuotatore riesce a eseguire il colpo di gambe sarà possibile aggiungere una leggera rotazione del corpo.

    Bracciata: Una volta che ci si è impratichiti con colpo di gambe e rotazioni, il passo successivo è inserire la bracciata, dopo le prime due o tre rotazioni. Questo dovrebbe essere fatto con un ritmo di rotazione adeguato, quello che era funzionale, nell’esercizio precedente, al mantenimento della posizione corretta. Se la posizione orizzontale corretta comincia a cedere con l’inserzione della bracciata allora vuol dire che il nuotatore deve spendere ancora più tempo impratichendosi negli esercizi precedenti.

    Il coach Emmett Hines è, tra le altre cose, autore del libro (il cui titolo davvero non rende giustizia al contenuto del libro, di altissima qualità tecnica, anche se semplice e diviso in vari livelli di abilità) In Forma con il nuoto.

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