Il dolore ostacola la biomeccanica del nuoto?

    Ogni atleta sperimenta dolore o affaticamento muscolare durante l’allenamento poiché il dolore è spesso correlato con il miglioramento e lo sviluppo. Ora, è noto che il dolore nei movimenti altera lo schema motorio.  nonostante questo sia un concetto di facile comprensione molti nuotatori continuano ad allenarsi e cercare miglioramenti delle prestazioni tecniche e biomeccaniche durante il permanere di questi dolori.

    Imparare come mantenere la forma tecnica corretta durante periodi di stress consolida quella specifica abilità natatoria. ma consolidare ed imparare sono due attività diverse che richiedono stimoli di allenamento diversi.

    Come viene interpretato il dolore?
    (se non vi interessa il riferimento medico-scientifico potete saltare al paragrafo succesivo prendendo per buono questo brevissimo e incompleto escursus)

    Il dolore attiva molte aree incluse le somatosensoriali primarie e secondarie, talamo, insula, corteccia cingolata, corteccia prefrontale e corteccia motoria primaria (Aparkain 2005). Due delle aree primarie includono la primaria sensoriale (S1) e la primaria motoria (M1) e alcune ricerche suggeriscono che gli input di dolore possano alterare le funzioni motorie (Ziemann 1998b; Zanette 2004).

    Dodici individui destrorsi (5 maschi, 7 femmine; 28 ± 9 anni) sono stati stimolati a livello cerebrale per attivare un piccolo muscolo della mano (primo interosseo dorsale; FDI). Un singolo stimolo elettrico fu anche somministrato al nervo ulnare che è il corrispondente nervo del FDI. Venne poi indotto dolore con un’infusione di soluzione ipertrofica al 5% nel FDI destro.

    I soggetti rimanevano in stato di comfort finché non gli veniva somministrato un livello di dolore di 5 su 10. Da questo momento in poi veniva registrata l’attività cerebrale, in conseguenza della quale era ragionevole dedurre che il dolore derivante da infiammazione muscolare acuta può deprimere/inibire il processo S1 relativo a cinestesia e senso della posizione (Rossi 1998; Rossi 2003). Di conseguenza questo può contribuire a risultati motori alterati. Nel nuoto alterazioni cinestesiche possono alterare le prestazioni interferendo con biomeccanica e forma tecnica corretta.

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    Come si lega al nuoto questa ricerca?

    Ora, questo studio è piuttosto lontano dal mondo del nuoto, ma immagina che qualcuno sperimenti  dolore diffuso in conseguenza dell’allenamento… è come un’alterazione del senso della posizione e dell’abilità di usare correttamente le abilità motorie. Quando si lavora sulla biomeccanica assicurati che il nuotatore abbia completamente recuperato e non abbia sintomi di affaticamento/dolore, altrimenti sprecherai il tuo tempo cercando di modificare delle abilità in condizioni che non permettono alcuna modifica.

    Studi futuri probabilmente analizzeranno gruppi muscolari diversi e analizzeranno campioni più ampi. Ad esempio Hooper (2012) ha evidenziato alterazioni nei pattern di  movimento durante gli squat conseguenti alla fatica.

    In attesa di studi più specifici il consiglio sensato sembra quello di evitare lavori sulla forma se si è doloranti!

    Riferimenti bibliografici:

    1. S​chabrun SM, Jones E, Kloster J, Hodges PW. The temporal association between changes in primary sensory cortex and corticomotor output during muscle pain. Neuroscience. 2013 Jan 25. doi:pii: S0306-4522(13)00037-7. 10.1016/j.neuroscience.2012.12.072.

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