Delfino – mani di fata

    Impostare un buon Delfino inizia con un passo semplice: lasciare le mani morbide all’ingresso in acqua.

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    Perché farlo:
    Concentrarsi sul fare entrare le mani rilassate in acqua e lasciarle vicine alla superficie durante la presa iniziale imposta un punto di tensione attraverso il petto che fa in modo che il corpo cerchi di ritornare alla sua posizione naturale, favorendo quindi il movimento corretto. Così facendo il nuotatore usa molti più muscoli del corpo per eseguire la bracciata e non solo le braccia, rendendo il tutto più efficace.

    Come farlo:
    Nel video ti mostriamo 5 grandi del nuoto per notare come TUTTI facciano la stessa cosa… lasciano le mani morbide e in alto all’entrata in acqua mentre il petto e la testa premono verso il basso. Mentre osservi questi nuotatori cerca di osservare bene e capire la tensione che si sviluppa attraverso il petto e il dorso.

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    Il primo è Robert Margalis. Mani alte, petto e testa giù, dopodiché il corpo scatta in sù e le mani “cadono”.

    Poi c’è  Misty Hyman. Puna spinta un poco più profonda rispetto a Robert, ma le mani rimangono comunque alte, testa e petto giù.

    Guarda Kaitlin Sandeno. Mani alte all’entrata in acqua, testa e petto giù.

    Eric Shanteau. Stessa cosa.

    Infine Erik Vendt. Lo schema motorio non cambia.

    Se non senti questa connessione, o allungamento, nella parte frontale della tua bracciata potresti essere portato a affidare tutto solamente alle mani, perdendo così una parte di movimento naturale e necessaria del Delfino.

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