Berlino nel 1936. L’olimpiade che ha fatto più parlare di sé. L’olimpiade hitleriana. Ordine, grandiosità, razzismo, svastiche e aquila su tutta Berlino.
Leni Riefenstahl, una regista tedesca, ne trasse un film (in realtà una composizione artistica dei filmati delle varie gare – Olympia, uscito nel 1938.
E’ in questa edizione dei giochi che viene introdotta la staffetta di tedofori per trasportare la fiamma da Atene al luogo che ospita l’olimpiade.
Al nuoto molta pubblicità venne ancora prima delle gare, grazie alla fermezza crudele del capo della spedizione americana, mister Avery Brundage, che espulse e rinviò in patria la forte nuotatrice Heleanor Holm, medaglia d’oro a Los Angeles nei 100 dorso e pronosticata sicura vincitrice a Berlino, per essersi ubriacata di champagne durante la traversata dell’atlantico (non a nuoto però.. 🙂 ).
Alla bella 23enne ondina non valse il merito di un lustro di vittorie, invano per lei fu pregato e promesso: Avery Brundage fu inflessibile e questa sua intransigenza di puritano gli valse anche, poco dopo, la chiamata a sostituire nel Cio il suo compatriota dimissionario (o espulso?), il Commodoro Lee Jahncke di New Orleans, che si era fino alla fine opposto alla partecipazione del suo paese ai giochi di Berlino.
Brundage iniziava così la scalata alla massima carica del Cio.
Gli Stati Uniti non vinsero naturalmente i 100 dorso e neppure alcun altro titolo nel nuoto femminile, dominato dalla giovanissima olandesina (aveva diciassette anni) Hendrica Mastenbroek, medaglia d’oro nei 100 e 400 stile libero e nella staffetta, medaglia d’argento nei 100 dorso.
Fu un grave colpo se si pensa che dal 1920 le nuotatrici americane avevano vinto tutti i titoli (e anche molte medaglie d’argento e di bronzo) dei 100 e 400 stile libero e della staffetta e due titoli su tre dei 100 dorso.
Nel nuoto maschile Berlino conferma che l’affermazione nipponica di Los Angeles non era un fuoco di paglia, anche se i valori sono qui più ridimensionati.
A Berlino la fama di questo sport fu definitivamente consacrata e da allora in poi l’interesse per il nuoto e per i suoi protagonisti insidiò la popolarità dell’atletica leggera.
Le gare si svolsero in una magnifica piscina, con posti a sedere per 20.000 persone e altri 5000 in piedi (ci fu forse un’eccessiva ressa sulle linee di partenza e di arrivo, con i giudici e i tecnici del photofinish che si intralciavano uno con l’altro).
Statunitensi e giapponesi si controllavano a vicenda; i nuotatori di Bob Kiphuth
Così nei 100 metri stile libero si vide filar via e vincere l’ungherese Csik (sempre una grande tradizione quella ungherese) con un tempo lento se lo si paragona al tempo di Peter Fick, che giunse soltanto quarto.
Un altro dei favoriti americani, Ralph Flanagan, fu tradito dal nervosismo e nei 400 e nei 1500 stile libero non riuscì che a classificarsi al quarto e quinto posto.
Egli fu comunque ottimamente sostiutuito da Jack Medica, che vinse l’oro nei 400 e l’argento dietro il diciottenne giapponese Noboru Terada nei 1500.
Un’altra vittima del nervosismo fu il detentore del record americano dei 200 rana Higgins, che si vide precedere da due giapponesi e da un tedesco.
Al termine, fatti i conti, 3 medaglie d’oro erano andate ai giapponesi, 2 agli statunitensi e una agli ungheresi.
I tedeschi erano riusciti ad inserirsi tra i primi tre soltanto nei 200 rana. Nessun altro era entrato in finale… un bello smacco per la pretesa superiorità ariana…..
UOMINI
100 metri stile libero
1-Csik UNG 0:57.6 |
400 metri stile libero
1-Medica USA 4:44.5 |
1500 metri stile libero
1-Terada GIA 19:13.7 |
200 metri RANA
1-Hamuro GIA 2:41.5 |
100 metri DORSO
1-Kiefer USA 1:05.9 |
|
4×200 metri stile libero
1-Giappone 08:51.5 |
DONNE
100 metri stile libero
1-Mastenbroek PBA 1:05.9 |
400 metri stile libero
1-Mastenbroek PBA 5:26.4 |
4×100 metri stile libero
1-OLANDA 4’36″0 |
200 metri RANA
1-Maehata GIA 3:03.6 |
100 metri DORSO
1-Senff PBA 1:18.9 |
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